Secondo il membro della Terza commissione Sanità la decisione lederebbe il diritto alla salute dei cittadini, oltre a sovraccaricare il nosocomio di Polistena di un peso di prestazioni sanitarie che non è in grado di sostenere
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Inottemperanza del diritto alla salute dei cittadini, eccessivo carico di lavoro sul nosocomio di Polistena, con conseguenti disagi per operatori e pazienti, mancato controllo sull’avvio delle procedure concorsuali, già avviate nel 2016 (e non ancora definite) per il reperimento delle figure professionali in posti che risultano vacanti e/o insufficienti da oltre 18 mesi. Sono solo alcuni degli aspetti evidenziati dal consigliere regionale Giuseppe Pedà, componente della terza commissione Sanità, nell’interrogazione rivolta al presidente dell’assise in merito alla chiusura del reparto di Radiologia di Locri, avvenuto lo scorso 24 agosto a causa della mancanza di personale.
Secondo Pedà, oltre a costringere i cittadini a “pellegrinaggi forzati” da un ospedale all’altro per ottenere cure che dovrebbero essere garantite nel proprio bacino di residenza, la chiusura del reparto non garantirebbe agli utenti il rispetto dei Lea, ovvero i Livelli essenziali di assistenza, richiesti e regolamentati dalla legge.
Nell’interrogazione il consigliere Giuseppe Pedà chiede formalmente di “conoscere quali interventi siano stati adottati dal gennaio 2017 (data dell’adozione del provvedimento di chiusura nelle sole ore notturne del reparto di radiologia di Locri) sino ad oggi (ovvero dichiarazione di chiusura dell’intero reparto in orario diurno e notturno), nonché di essere informato degli interventi che verranno adottati per risolvere tale situazione – intollerabile – ed il cronoprogramma degli stessi”.
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