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La signora Michela Masi si considera una miracolata. Dopo avere trascorso una vita ad evitare qualunque forma di prevenzione, appena compiuti 50 anni ha ricevuto a casa una lettera dell’Asp di Catanzaro che la invitava a fare una mammografia. Questa volta la donna, che vive a Gizzeria Lido, non ha stracciato la busta, come altre volte aveva fatto presa dalla famiglia, dal lavoro e dalla quotidianità, ma invece si è recata nel centro screening dell’ospedale di Lamezia Terme. In 48 ore è stata contattata per fare ulteriori accertamenti, entro un mese era stata già operata. Il suo è un caso di diagnosi precoce del cancro alla mammella.
Quella busta trovata nella buca delle lettere le ha permesso di scoprire un nodulo, ancora in forma embrionale, di pochissimi millimetri. L’intervento immediato ha impedito che si sviluppasse e le ha salvato la vita. La signora Michela può guardare serenamente al suo futuro anche se è sempre sotto controllo medico.
Medici a cui, ci racconta, deve molto, da cui è stata accolta e supportata anche da un punto di vista psicologico. Tra l’altro è stata tra le prime pazienti a cui è stata applicata una nuova metodologia che ha permesso di capire già al momento dell’intervento di che cosa si trattasse e, di conseguenza, come intervenire. Ora l’atteggiamento della signora Michela è cambiato. Del fatalismo di prima è rimasto ben poco. Ora spinge affinché tutte le donne facciano prevenzione, magari proprio grazie alle opportunità gratuite offerte dalle Asp.