Si è quasi alla fine di luglio che già si guarda con grande apprensione a settembre e, in particolare, al rientro in aula di docenti e discenti. In Italia sono 221mila gli insegnanti che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino e così nella giornata di ieri il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ha adottato nuove disposizioni che mirano a rendere più pervasiva l'adesione alla campagna d'immunizzazione di massa.

Il ritorno in aula

A preoccupare è, in particolare, il mondo della scuola e il rischio di un nuovo aumento dei contagi alla ripresa delle attività didattiche a settembre a causa delle defezioni registrate tra le fila dei docenti e della bassa adesione appurata nelle fasce d'età più giovani. Nella giornata di ieri diramate a tutte le Regioni così le nuove raccomandazioni in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico. Il commissario chiede di «porre in essere le azioni necessarie a dare priorità alle somministrazioni nei confronti degli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni», ma soprattutto di assicurare «la massima copertura vaccinale del personale scolastico».

In Calabria

In Calabria, ad esempio, quasi il 32% degli insegnanti non si è ancora sottoposto alla vaccinazione anti covid. Su 46.350 ne mancano all'appello 14.811 e non va meglio nella fasce di popolazioni più giovani, quelle appunto che a settembre dovranno tornare in aula. Secondo le ultime rilevazioni effettuate dal dipartimento della Protezione Civile tra i 12 e i 39 anni si registrano percentuali ancora piuttosto basse di adesione, cifre che crollano se si esaminano coloro che hanno già ricevuto già prima e seconda dose: in media solo il 25%.  

La stretta 

Da qui la stretta imposta dalla struttura commissariale nazionale con la richiesta rivolta a tutte le Regioni di trasmettere entro il 20 di agosto «le mancate adesioni» alla vaccinazione da parte del personale scolastico. Un invito che appare ancora del tutto interlocutorio dal momento che si lascia una finestra temporale ancora molto ampia - di un mese - agli indecisi ma che potrebbe a breve assumere una forma più coercitiva così come ipotizzato dal sottosegretario al ministero della Salute, Andrea Costa.

Obbligo per i docenti

In una nota l'esponente di Governo ha infatti ventilato l'idea di rendere il vaccino obbligatorio per l'intera categoria così come del resto già avvenuto per il personale sanitario con una norma approvata ad hoc lo scorso aprile che sta già comportando la sospensione dal servizio di diversi operatori no vax. «Il ritorno a scuola in presenza è stata sin da subito una priorità del Governo Draghi - ha chiarito il sottosegretario in una nota -. Non possiamo più pensare di far ripartire il prossimo anno scolastico senza i nostri studenti in classe. Per far ciò il personale docente e non docente deve essere vaccinato. Così come i nostri giovani».

Over 60

Una linea che appare condivisa anche dal Comitato tecnico scientifico e che si muove di pari passo con la necessità di immunizzare soggetti fragili e popolazione over 60. Sempre il commissario straordinario nella nota inviata alle Regioni chiede di «continuare a garantire la massima priorità» a questa due fasce «facendo esteso ricorso al coinvolgimento attivo di tali cittadini». In tutta Italia solo quasi un milione e mezzo (1.372.956) i cittadini tra i 60 e i 69 anni che ancora non hanno ricevuto neppure la prima dose, in Calabria 55mila: il 22% del totale.