«Criticità gravissime che necessitano di immediati ed adeguati correttivi». Il sindacato Aaroi Emac Calabria interviene sul depotenziamento dell'ospedale di Soveria Mannelli, nel catanzarese, dopo le denunce del Comitato pro ospedale del Reventino che aveva segnalato discontinuità nell’erogazione dei servizi di diagnostica radiologica, cardiologica e di laboratorio. A finire sotto i colpi del disservizio ancora una volta il pronto soccorso del presidio montano: «Non può certo, infatti, considerarsi sufficiente la presenza attiva, durante le sole ore diurne, del medico anestesista rianimatore, in totale disaccordo peraltro con la vigente normativa contrattuale, senza alcun supporto diagnostico, per fronteggiare adeguatamente urgenze o emergenze cliniche di qualsivoglia natura» precisa in una nota il presidente regionale Domenico Minniti.

 

Quale pronto soccorso?

Nella missiva indirizzata ai vertici dell'Asp di Catanzaro e alla Regione Calabria il sindacalista segnala: «L’inappropriata classificazione, quale pronto soccorso, di un’unità operativa che non risponde ai requisiti richiesti dalla normativa vigente».

 

Un'elisuperficie per il soccorso in emergenza

"Per tale motivo - conclude Domenico Minniti - si invita ad adoperarsi affinché l'unità operativa sia realmente potenziata e possa beneficiare H/24 dei servizi di supporto previste dal Dm, con il relativo personale in presenza attiva, oppure, ove le condizioni non lo consentissero, sia la stessa convertita in Punto di Primo Intervento. In quest’ultimo caso si suggerisce, al fine di garantire comunque tempi rapidi di intervento, di programmare la costruzione di un’elisuperficie abilitata a decollo ed atterraggio notturni, atteso che i tempi di volo dalla base Hems di Lamezia Terme per il presidio ospedaliero di Soveria Mannelli, sono realmente minimi».