Il consigliere regionale chiede il «ripristino della funzionalità completa dei servizi fondamentali»
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«Continueremo a vigilare in ordine alla risoluzione delle problematicità riguardanti il nosocomio “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena». È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò, il quale ricorda di avere «più volte stigmatizzato attraverso atti di sindacato ispettivo la situazione allarmante della sanità pubblica anche della Piana di Gioia Tauro. In particolare, a settembre dello scorso anno, con l’interrogazione n. 397 - spiega - si era evidenziata la necessità di nuove strumentazioni e l’esecuzione di lavori strutturali e nonostante le rassicurazioni pervenute tramite risposta scritta del 24 ottobre 2018, in cui si indicavano futuri investimenti in alta tecnologia, si riscontravano persistenti criticità ascrivibili altresì al disfunzionamento temporaneo di tac e radiologia, denunciate in un’ulteriore interrogazione n. 464 del 1aprile scorso».
Secondo Nicolò si tratta di una «situazione insostenibile, i cui effetti hanno ripercussioni sui cittadini di una vasta aerea in cui l’ospedale di Polistena costituisce un punto di riferimento. Dalla risposta pervenuta in data odierna dal governo regionale, si prende atto che in ordine alla risonanza magnetica poiché è mutato il sito di installazione, si è provveduto ad individuare un nuovo sito e, di concerto con l’amministrazione comunale, è stata avviata la procedura per addivenire ad una Conferenza dei servizi afferente il progetto esecutivo».
Per quanto riguarda la Tac «secondo la risposta del Governo regionale, in attesa della messa in funzione della nuova strumentazione, si sta procedendo al ripristino dell’attuale macchinario, per il quale intanto si è provveduto al noleggio di un tubo radiogeno in luogo dell’acquisto dello stesso».
Nicolò ha incalzato: «Non sono più differibili provvedimenti risolutivi, in una logica volta a garantire la continuità dei servizi sanitari, mitigando il dirottamento dei cittadini bisognosi di prestazioni urgenti presso altre strutture sanitarie pubbliche e private. Pertanto - conclude Nicolò - trascorso l’iter necessario per il rinnovo di attrezzature elettromedicali obsolete, si chiede con fermezza il ripristino della funzionalità completa dei servizi fondamentali».