Si tratta di quattro posti letto, previsti nel piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera. Soddisfatto il consigliere regionale Graziano Di Natale, che annuncia anche il potenziamento del Pronto soccorso
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Eppur si muove. La sanità calabrese è fortemente indebitata, nonostante i 10 anni di commissariamento, ma quando c'è la volontà di apportare modifiche, non c'è crisi che tenga. E così, se all'ospedale di Cetraro si attende l'apertura del punto nascita da quasi un anno, 25 chilometri più in là, al nosocomio San Francesco di Paola in era Covid hanno compiuto un vero e proprio miracolo: mettere in piedi, nel giro di pochi mesi, il reparto di Terapia intensiva. Il merito, in gran parte, va al consigliere regionale Graziano Di Natale, che negli ultimi tempi ha seguito le vicende della sanità tirrenica da vicino, chiedendo con forza il potenziamento delle struttura paolana.
Di Natale: «Una vittoria per la comunità»
A darne notizia è proprio Di Natale, che è anche consigliere provinciale e presidente del consiglio comunale paolano, nonché fondatore dell'osservatorio permanente sulla sanità del Tirreno cosentino. «Sono felice - ha detto -. Questa è la vittoria di un intero territorio ma soprattutto il riconoscimento di un diritto costituzionale. Sono stati conclusi i lavori per i quattro posti di terapia intensiva, ricompresi nel piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera. Ora - ha detto ancora -, una volta arredati, si potranno finalmente utilizzare in caso di necessità. Grazie a quanti hanno remato dalla nostra stessa parte, al sindaco di Paola e a chi, come me, crede che la politica sia fatta di lotte e di vittorie come questa».
Finanziamenti per il Pronto soccorso
Ma le buone notizie non sono finite, perché sarebbe pronto anche un finanziamento per il potenziamento del Pronto soccorso. «Con decreto n° 91 del 18 giugno 2020 - ha annunciato Di Natale - sono stati ammessi, per una somma di 407.160 euro, i lavori di adeguamento strutturale, impiantistico e tecnologico del ps dell’ospedale San Francesco di Paola». Le due novità vanno a completare un quadro già soddisfacente e decisamente in contro tendenza rispetto alle altre strutture pubbliche del territorio, smantellate e private anche dei più elementari strumenti di lavoro.