Non è ancora arrivato il fatidico sì da parte della struttura commissariale che già l'ipotizzata nascita di un centro Covid a Catanzaro è diventata materia di scontro, tanto da trascinare su opposte barricate le fazioni in campo. Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, a braccetto con il rettore dell'università Magna Grecia, Giovanbattista De Sarro, nei giorni scorsi ha sollecitato un sopralluogo negli uffici amministrativi del Mater Domini, vecchia sede del policlinico universitario prima del suo trasferimento a Germaneto. Una struttura piuttosto datata e da sottoporre necessariamente a ristrutturazione prima di poter ospitare l'auspicato centro Covid.

Scontro ai vertici del policlinico

La proposta del rettore però non piove dal cielo ma arriva dopo settimane e settimane di un latente braccio di ferro innescato con il commissario straordinario del policlinico universitario Mater Domini, Giuseppe Zuccatelli; manager nominato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ma tanto sgradito ai vertici universitari da averli, infine, indotti a proporre riscorso al Tar per ottenere l'annullamento di quella nomina. Il commissario straordinario, nei giorni roventi del caso Chiaravalle e all'indomani del trasferimento al policlinico di quasi tutti gli ex degenti della casa di riposo Domus Aurea, aveva infatti proposto la sistemazione di una parte dei pazienti contagiati dal Covid 19 ma non in gravi condizioni nel blocco C del policlinico. Un padiglione composto da otto piani di nuova costruzione ma totalmente inutilizzato.

Il progetto di Zuccatelli

Nelle intenzioni del manager romagnolo c'è, infatti, il progetto di sfruttare quegli ampi spazi, arredati e attrezzati ma che per ragioni ignote restano ancora oggi privi di alcuna funzione. La fuga in avanti del rettore e la proposta di realizzare il centro Covid lontano dal policlinico e, quindi, nella sede amministrativa del Mater Domini si inserisce in una precisa strategia partorita nei corridoi dell'ateneo e che rifiuta l'utilizzo del padiglione C, soprattutto, se il progetto contempla la creazione di degenze per pazienti Covid. Da qui l'urgenza di organizzare un sopralluogo a "villa Bianca", ex sede del policlinico, senza però mostrare la stessa sollecitudine anche nei confronti del padiglione C che pur resta, con buona pace del rettore, tra le soluzioni al vaglio per ospitare l'ipotizzato centro Covid a Catanzaro.

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Il mistero del blocco C, padiglione mai utilizzato

Il blocco C si compone di otto piani, mai utilizzati ma arredati e attrezzati; vanta accessi indipendenti con l'esterno, ciascuno distribuito su ogni piano. Ogni stanza è già attrezzata di testaletto e dotata di bagno autonomo con tanto di sanitari. La struttura è collegata al sistema di areazione, all'impianto elettrico e ad ogni sistema di controllo già attivo all'interno del policlinico. Dispone di ascensori funzionanti, la configurazione è la stessa per ciascuno degli otto piani di cui si compone ma attualmente vuoti e inutilizzati. Solo il primo piano è occupato dalla mensa universitaria, alcune stanze del settimo piano sono utilizzate come archivi e depositi mentre al secondo piano ci sono lavori in corso per l'adeguamento edile ed impiantistico destinato ad ospitare l'unità operativa complessa di Igiene per un importo di 152mila euro.  

I fondi del Governo

Nonostante la disponibiltà di una struttura nuova e già attrezzata, si è però deciso di chiedere un altro stanziamento finanziario alla Regione per ristrutturare l'edificio di "villa Bianca". Le risorse dovranno essere pescate nella dotazione economica messa a disposizione dal Governo per la Calabria: 130 milioni di euro destinati in parte alla spesa corrente (acquisto di mascherine, attrezzature, dispositivi di protezione individuali) e in parte da utilizzare per investimenti (edilizia sanitaria).

 

Il tavolo di concertazione

Mercoledì 6 maggio alle ore 11 il commissario ad acta, Saverio Cotticelli, ha convocato tutti attorno al tavolo per discutere nuovamente della creazione del centro Covid regionale. La convocazione risale allo scorso giovedì ed è indirizzata, in ordine, al sindaco del Comune di Catanzaro Sergio Abramo, al rettore dell'Università Magna Grecia Giovanbattista De Sarro, al dirigente del dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro, alla commissione prefettizia dell'Azienda sanitaria provinciale, al commissario straordinario dell'azienda ospedaliere e dell'azienda universitaria Giuseppe Zuccatelli e, per conoscenza, al presidente della Regione, Jole Santelli, che però, com'è noto, non esercita alcuna funzione in ambito sanitario.