Nei corridoi del Pd, si sussurra che il presidente della giunta regionale abbia voluto dare un segnale chiaro e in continuità con quanto da tutti rimarcato nel corso dell'ultima assemblea regionale: con il commissario alla sanità, Scura, è guerra aperta. Al punto che il governatore della Calabria ha voluto anticiparlo nelle nomine dei direttori generali delle Asp calabresi. Un atto estemporaneo e fulmineo, teso ad evitare che di queste nomine se ne incaricasse lo stesso commissario. Perché il ruolo del dg di un'Asp è fiduciario, non può essere ragionieristico. Insomma, è politica. Ecco che allora, il 30 dicembre, nella ultima giunta dell'anno, Oliverio sforna le nomine. E i nomi usciti, in alcuni casi, servono anche a ricomporre e risanare frizioni. È il caso del buono dg dell'Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, uomo di fiducia e cavallo vincente di Enzo Ciconte, uscito dai radar, dalla giunta e indenne anche dalla vicenda Rimborsopoli, che gli era però costata il posto nel l'esecutivo regionale. Per Perri è una promozione da commissario a dg, ruolo che ha già comunque svolto in passato, ai tempi della giunta Loiero. Promozione anche per Frank Benedetto, da commissario a dg a Reggio Calabria. Emigra da Crotone a Vibo, invece, Angela Caligiuri, con la nomina della carica di dg dell'Asp pitagorica che rimane ancora in sospeso. A Cosenza, infine, arriva Achille Gentile. E in questo caso, salvo svista, la politica centra relativamente: è solo un caso di omonimia. Gentile, infatti, è considerato molto vicino al Pd, al punto che già, dallo scorso settembre, ricopriva il ruolo di commissario dell'Asp cosentina.

 

Guglielmo Mastroianni