VIDEO | Sono ancora tanti gli impedimenti amministrativi e strutturali che impediscono dopo 14 anni di attesa l'avvio dei lavori. Il sodalizio spiega le ragioni della mobilitazione in programma lunedì alla Cittadella
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Lunedì partiranno in pullman alla volta della sede della Regione, a Catanzaro, ma, intanto, ricordano al presidente Roberto Occhiuto i brucianti impedimenti che bloccano, da 14 anni, l’apertura del cantiere per la costruzione del nuovo ospedale della Piana reggina, a Palmi. Sono i componenti dell’associazione Pro Salus, nuovamente mobilitati «perché – dice la presidente Stefania Marino – il commissario Occhiuto sembra dimenticare troppo spesso questo intervento tanto atteso, menziona sempre gli altri due ospedali da costruire, ma non questo».
Infatti il grido di battaglia, per lunedì, è “siamo stati dimenticati”, slogan che campeggia sui manifesti e sulle locandine social, per la mattinata che partirà con un raduno sul viale De Francia. Alla manifestazione hanno aderito gli amministratori, con in testa il sindaco Giuseppe Ranuccio che, a capo di una coalizione civica, sia sull’ospedale che non c’è sia sulla discarica di Melicuccà continua a incrociare il fioretto con il presidente. Si rimane in attesa di capire come si porrà rispetto alla mobilitazione di lunedì il consigliere regionale forzista, e concittadino dei manifestanti, Giuseppe Mattiani.
«Non c’è dubbio – prosegue Marino – che è del tutto positivo la maggiore vigilanza a cui stiamo assistendo da parte delle istituzioni regionali e locali, ma questo non basta poiché non si nota alcuna inversione di tendenza: sono troppi i nodi che ancora bisogna sciogliere». L’associazione palmese, diventata in questi anni una vera e propria spina nel fianco delle varie gestioni politiche alternatesi alla Cittadella, elenca per sommi capi le questioni.
«Non c’è solo da pretendere da Terna di rispettare la previsione dei lavori di interramento dell’elettrodotto – conclude Marino – ma c’è da verificare il rispetto del cronoprogramma rispetto alla progettazione definitiva, gennaio prossimo, come pure serve accelerare con il varo del Piano di caratterizzazione che spetta alla conferenza dei servizi in corso». Insomma, dolenti note su cui i manifestanti tenteranno di parlare con il governatore, aspettando il Piano economico finanziario che certamente indicherà costi più alti a cui il general contractor D’Agostino dovrà fare fronte.
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