La sanità altotirrenica brancola nel buio. Per questo i cittadini si ribellano e provano a fare luce sulle vicende che stanno caratterizzando questo lungo periodo di emergenza sanitaria legata al coronavirus, cercando di sbrogliare i fili dell'ingarbugliata matassa. La rivolta civile, stavolta, parte dalla città di Cetraro, sede dell'ospedale Giannino Iannelli, al centro di numerose polemiche che hanno come perno centrale l'ambiguo centro Covid e dissidi interni. 

 

Il pool di esperti

«Si comunica la preannunciata nascita di un pool di esperti, che avrà il compito di studiare, promuovere e proporre soluzioni a tutela della salute pubblica dell'intera costa tirrenica cosentina, non escludendo ogni altra iniziativa nelle sedi ritenute più opportune nell'interesse degli aventi diritto ad un servizio pubblico essenziale e di primaria importanza qual è quello dell'assistenza sanitaria». È il comunicato diffuso in giornata dalla associazioni "Visioni" ed "Unikairos Tirreno", unitamente al movimento "Spazio Giovane", formatosi di recente

 

Chi ne farà parte 

Nel medesimo comunicato, si specifica che del pool faranno parte professionisti di diversi settori che, ognuno con i propri mezzi, cercherà di difendere il diritto alla salute dei cittadini della costa tirrenica. Ecco chi sono: l'avvocato Mario Pace, presidente Ordine degli avvocati di Paola; l'avvocato Alessandro Gaeta, segretario della Camera Penale di Paola; l'avvocato Benedetta Saulo, presidente dell'associazione politico-culturale "Visioni"; Graziano Di Pasqua, dirigente dei licei di Cetraro; Ennio Galliano Iannelli, ragioniere commercialista di Cetraro e componente del movimento politico-culturale "Spazio Giovane".