Andare al mare, ridere e scherzare in spiaggia, giocare sulla sabbia, fare tuffi e godersi il caldo sole d’estate. Sono abitudini, riti se vogliamo, azioni che le persone normodotate compiono, ormai in modo automatico, nel consumarsi dei giorni della bella stagione. Senza limite di libertà! Non è così per i portatori di handicap, per i diversamente abili, per i quali una normale gita fuoriporta può diventare, spesso, un evento eccezionale. Quasi una rarità. Per fortuna non per i diversabili di Corigliano-Rossano che, da oltre un decennio, possono contare sulle capacità espresse dalla fitta rete dei servizi sociali pubblico-privato che mette a loro disposizione competenze e personale. Così da far diventare normale, appunto, un’esperienza che altrimenti, per loro, sarebbe impossibile.

È il caso dell’associazione cooperativa I Figli della Luna che da otto anni, ormai, portano avanti il progetto della colonia estiva per i diversamente abili, «l’unico – come ci tiene a precisare il presidente Lorenzo Notaristefano - ufficialmente riconosciuto e promosso all’interno del territorio calabrese».

«Il bello di essere uguali nella diversità»

Un’esperienza di socializzazione, integrazione e puro divertimento che anche quest’anno ha portato oltre una ventina di disabili a “confrontarsi” con le spiagge e con il mare. «È una esperienza che per queste persone è straordinaria – racconta il direttore de I Figli della Luna, Luciana Antoniotti – perché li aiuta a sentirsi vivi e “normali”. In questi anni di colonia estiva abbiamo vissuto un’esperienza del tutto singolare che ha portato alla costruzione di un percorso di integrazione importante. Dacché c’era diffidenza e, purtroppo, anche sospetto verso queste persone, abbiamo fatto in modo che tutti alla fine parlassero e si comportassero allo stesso modo: disabili e normodotati. Anche nelle più azioni quotidiane più semplici. Come, ad esempio, fare colazione al mattino. Ogni giorno – aggiunge – nel corso delle nostre attività mattutine, alle 10, “cantiamo” la sveglia per lo spuntino. Beh, all’inizio la gente ci guardava anche con un certo imbarazzo e distacco, oggi alle 10 tutti fanno lo spuntino sotto l’ombrellone. Come una grande e bella famiglia. È questo – precisa - il bello di essere uguali nella diversità!».

 

 

«La disabilità non ha colori politici»

«Abbiamo il dovere di guardare oltre – commenta il presidente Lorenzo Notaristefano – consapevoli che la rete sociale di questo territorio della Calabria, dove operiamo noi insieme a tantissime e positive altre realtà di sostegno alla disabilità, può essere una marcia in più per l’economia locale. Attorno a questo mondo girano infiniti interessi sociali che spaziano dallo sport e arrivano al turismo. Ecco – scandisce – noi vogliamo essere collettore positivo del mondo dei cosiddetti “invisibili”, avendo acquisito negli anni, in questa terra che grazie anche alle istituzioni locali ha creduto fortemente nel terzo settore, competenze specifiche per l’accoglienza dei disabili. L’Alto Jonio calabrese, e particolarmente Corigliano-Rossano, è infatti uno dei pochi luoghi del meridione in cui un diversamente abile può venire e trovare il conforto della rete sociale. Non siamo ancora ai livelli di emancipazione tali da poter concorrere con le grandi realtà europee, ma siamo sulla buona strada. E questo perché tutti coloro che operano in questo settore, insieme, hanno fatto vincere il concetto che la disabilità non ha e non può avere colori politici e quindi non è soggetta alle dinamiche o alle simpatie di governo di chi gestisce o meno le realtà territoriali».