Emodinamica dal primo luglio non potrà più garantire il servizio salvavita h24. La mancanza di un emodinamista dimessosi per ricoprire altro incarico in una nuova sede lavorativa compromette la possibilità di assicurare l'operatività del reparto d'eccellenza presso la Cardiologia di Castrovillari, diretta dal primario Giovanni Bisignani. Da mesi le missive alla direzione dell'Asp sono cadute nel vuoto. Nessuna interlocuzione o risposta, solo silenzio, che oggi devono registrare la necessità di informare la dirigenza sanitaria della necessità di interrompere il servizio di Emodinamica nelle ore notturne dalle 21:00 alle 8.00.

Il personale medico attualmente dedicato al servizio specialistico non è sufficiente a garantire la copertura h24 delle prestazioni salvavita. È un altro pezzo di eccellenza sanitaria ospedaliera che rischia l'eclissi. Il 19 maggio la prima lettera del primario informava la struttura sanitaria cosentina che per le dimissioni di una dottoressa trasferita ad altra sede il servizio sarebbe stato a rischio. Dopo il primo silenzio il 9 giugno arrivò la seconda sollecitazione per accelerare la richiesta di un avviso pubblico che permettesse di reclutare un cardiologo emodinamista. Ma dall'altra parte, nessuna risposta.

Anche l'associazione "Gli amici del cuore" di Castrovillari nel mese di maggio aveva sollecitato la dirigenza dell'Asp sulla problematica della paventata chiusura del servizio di emodinamica in modalità operativa h24. Una dottoressa in maternità e una seconda unità pronta a lasciare il reparto mettevano a rischio la continuità operativa di uno dei reparti d'eccellenza dell'ospedale cittadino. «Nonostante le ripetute richieste ai vari uffici non è stata ancora sostituita una dottoressa in gravidanza. A fine mese andrà via un’altra unità cardiologica e questo comporterà inevitabilmente l’interruzione del servizio di emodinamica» scrivevano con preoccupazione. Una profezia che oggi si è rivelata drammaticamente vera. Oggi la paura è che un servizio così importante operativo a metà «riprenderanno i trasferimenti in giro per la Calabria dei pazienti con infarto miocardico acuto o con malattia coronarica. Questo significa che comunque si arriverà sempre troppo tardi per salvare il cuore, perché nell’infarto è fondamentale agire presto. A ciò si aggiunge non solo il disagio dei pazienti e familiari che saranno costretti ad allontanarsi da casa, ma anche il fatto che un altro importante presidio del nostro ospedale sparirà».