«Momento critico ma nessuna chiusura dei reparti di Ginecologia e Pediatria dello Spoke Corigliano Rossano. Lavoro di squadra». Enigmatico ma non troppo il post del deputato 5 Stelle Francesco Sapia, pubblicato qualche minuto fa insieme al documento a firma del Commissario dell’Asp di Cosenza, Erminia Pellegrino, con il quale la stessa revoca – nell’oggetto della missiva – il decreto emanato poche ore fa dal direttore sanitario dell’ospedale spoke di Corigliano-Rossano, Pierluigi Carino, che dava esecutività immediata alla chiusura dei reparti di Pediatria e Ostetricia (leggi anche Chiusi i reparti di Pediatria e Ostetricia. Impossibile partorire a Corigliano-Rossano).

L'Asp revoca il provvedimento ma sa che non ci sono medici

La missiva del commissario dell’Asp, utilizzata da Sapia sui social anche per tamponare l’ondata di malumore e malessere che in pochi minuti si era sollevata a Corigliano-Rossano e nella Sibaritide per l’ennesima clamorosa falla nella rete assistenziale e ospedaliera, si chiude con un invito. Quello rivolto a Carino dalla Pellegrino che scrive testualmente: «di revocare immediatamente la disposizione di cui in oggetto per lo stretto periodo necessario alla risoluzione della problematica».

Quindi un problema c’è. Tant'è che non c’è nessun ripensamento da parte del direttore sanitario del presidio. Anche perché se era senza medici un’ora fa per garantire il servizio, è presumibile che lo sia anche ora. Quindi tutto lascia presupporre che ci sia stata una revoca d’ufficio, per salvare capri e cavoli. Resta il dato pragmatico dell’assenza di specialisti all’interno dei reparti capaci di sopperire ad un vuoto che aveva portato il direttore del presidio a chiudere le unità operative.

Reparti riaperti ma senza medici?

Quindi, in sintesi, i Reparti sono stati riaperti (per non fare brutta figura) ma dentro non dovrebbero esserci medici. A meno che non siano stati reperiti con turni straordinari o richiamati da altre parti.  Ma ancora una volta si nasconde la cenere sotto il tappeto.