E' ancora fumata nera sui manager individuati dalla struttura commissariale per tirar fuori dalle secche del dissesto finanziario le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. Nella giornata di ieri il commissario ad acta Saverio Cotticelli e il governatore Mario Oliverio hanno avuto un colloquio, durante il quale, però, non si è trovata ancora la sintesi sui nomi dei nuovi commissari: «Al di là del mancato accordo - ha chiarito il commissario Cotticelli - io saluto con favore il cambio di atteggiamento del presidente che è diventato collaborativo e questo fa ben sperare per il futuro». Adesso sarà il Consiglio dei ministri a dover ratificare le scelte, che il ministro della Salute approverà con proprio decreto. Nel frattempo la lente d'ingrandimento della struttura commissariale indugia sui conti e le spese della pazza sanità calabrese, ponendosi obiettivi da consegnare in mano al tavolo interministeriale, che tiene ancora ben stretti i cordoni della borsa regionale.

 

«Il debito sanitario - ha spiegato il commissario - si compone di tre elementi: la spesa per il personale che è comunque sotto il tetto, la fornitura di beni e servizi, il vero problema, e il terzo pilastro è il contenzioso. Noi contiamo per il 2020, al massimo per il 2021, di recuperare risorse dalla fornitura di beni e servizi che riguardano proroghe di appalti ventennali con costi eccessivi e insopportabili a carico del servizio sanitario regionale e, quindi, una razionalizzazione delle forniture con gare fatte secondo legge e secondo buon senso. In questo settore contiamo di recupare un fiume di denaro, perchè è li che si annidano certe situazioni patologiche. E poi contiamo di azzerare il contenzioso che è ormai fuori controllo».