Proficuo confronto tra le comunità terapeutiche, il volontariato e il cooperativismo sociale al campus universitario “San Ventura”
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Le comunità terapeutiche, il volontariato e il cooperativismo sociale si sono riuniti per il Congresso regionale della Società italiana delle tossicodipendenze (Sitd) svoltosi a Catanzaro nell’Aula Magna dell'Edificio delle Bioscienze del Campus Universitario “S. Venuta”. L'evento è stato organizzato in collaborazione con l'Università Magna Graecia e l'Asp di Catanzaro.
La riabilitazione
«Siamo molto soddisfatti – ha affermato Giovambattista De Sarro, presidente regionale Sitd e del Congresso – per il riscontro registrato. Gli argomenti affrontati hanno suscitato grande interesse e attenzione. Il tema scelto per questa XII edizione è stato quello della riabilitazione fino al recupero sociale dei soggetti con problemi di dipendenza patologica. Si tratta di una tematica solitamente poco trattata, nonostante rappresenti il fondamento dei trattamenti integrati, finalizzati al definitivo cambiamento dello stile di vita degli utenti tossicodipendenti. Una tendenza correlata, forse, alla difficoltà dei percorsi di cura, raramente risolutivi e non di rado caratterizzati da risultati parziali e/o ricadute. E' opportuno ricordare, tuttavia, che anche le remissioni temporanee o le riduzioni dei danni, pur in mancanza di un esito definitivamente positivo, devono essere motivo, nel nostro settore, di gratificante soddisfazione».
Le nuove emergenze
«Le dipendenze – ha aggiunto De Sarro – sono una problematica antica ma ogni anno assumono nuove sfaccettature molto preoccupanti. Noi abbiamo mantenuto sempre molto alta l'attenzione su questo ambito; infatti, dal 2000, l'Università Magna Graecia prevede un Master in patologie delle dipendenze, unico al Sud». «Questo Congresso – ha sottolineato Franco Montesano, direttore del Dipartimento Salute mentale e Dipendenze dell'Asp di Catanzaro e vice presidente regionale della Sitd - è stato un momento importante di confronto e collaborazione tra servizi pubblici, associazioni di volontariato ed enti accreditati. Quali le problematiche emergenti? Sicuramente il problema del gioco d'azzardo patologico che sta diventando una dipendenza che desta tantissima preoccupazione, visto il continuo aumento. Inoltre, circa il 70-80% delle persone che si rivolge ai nostri servizi ha la cosiddetta “doppia diagnosi”, cioè la co-presenza nello stesso individuo sia di un disturbo da dipendenza che psichiatrico. E poi, l'assunzione di droghe tra gli adolescenti che fanno uso di cannabinoidi sintetici o di nuova generazione che causano danni molto più pericolosi del passato. Occorre potenziare la rete sul territorio e implementare la collaborazione, solo in questo modo si può intervenire in modo tempestivo e adeguato». La necessità di sinergia è stata ribadita da Luigi Stella, presidente nazionale della Sitd: «Noi non vogliamo più parlare di pubblico e privato ma di un sistema di servizi. Non dobbiamo essere disgregati sul territorio ma agire compatti perché la dipendenza è una malattia molto difficile da vincere e ci vuole una certa conoscenza e appropriatezza nell'affrontare le patologie e assistere le persone nelle tre fasi di azione, accoglienza, terapia e riabilitazione».
Le terapie
Importante la testimonianza di Mauro Semenzato, dell'équipe multidisciplinare del Centro Soranzo di Venezia, un'eccellenza in Italia, una struttura che offre un trattamento residenziale breve per le dipendenze. «La nostra peculiarità – ha evidenziato Semenzato - è integrare il trattamento delle dipendenze con quello post traumatico, mettendo in evidenza la correlazione tra dipendenza e trauma, in un percorso che dura massimo 6 mesi. I nostri pazienti vengono dai SerD di tutta Italia. Si tratta di un modello integrato che nasce nel 2001 dalla collaborazione tra pubblico e privato e al cui interno ci sono psicoterapeuti, educatori, infermieri, psichiatri e consulenti, come insegnanti di yoga, operatori per interventi assistiti con gli animali: tutte attività che non hanno un fine ludico ma sono inserite in una prospettiva post-traumatica».
Il Congresso a Catanzaro
Il Congresso – nel quale si sono alternati autorevoli relatori con comprovata esperienza nel campo specifico, sia a livello regionale che nazionale – è stato suddiviso in diverse sessioni su temi importanti quali: il recupero dei soggetti alcolisti secondo il Metodo Hudolin nel rapporto di reciproca collaborazione pubblico/volontariato; ruolo, compiti e prospettive future delle Comunità Terapeutiche nel recupero dei soggetti affetti da vecchie e nuove dipendenze patologiche; il difficile recupero dei soggetti affetti da comorbilità psichiatrico/tossicologica; gli interventi riabilitativi in situazioni emergenti o riemergenti di addiction come il Gioco Patologico, il Tabagismo, la cura delle patologie associate e la gruppoterapia. In conclusione si è tenuta una tavola rotonda focalizzata sulle esperienze a confronto delle comunità terapeutiche.