Prima settimana senza servizio di assistenza domiciliare ai pazienti autistici, nei 7 centri che fanno parte dell'Ambito territoriale 2 del Distretto tirrenico reggino, ed arriva un ricorso al Tar ad alimentare le polemiche. Come se non bastava l'amarezza per un disservizio che penalizza le famiglie, ora lo strascico giudiziario - con 3 assistenti sociali che impugnano il bando varato dai Comuni per l'assunzione definitiva di queste figure - aggiunge una ulteriore coda assai amari.

Nei giorni scorsi era stata la palmese Rosanna Melara, mamma di un bimbo autistico privato delle cure che 2 pomeriggi a settimana riceveva a casa, a far conoscere il disagio di decine e decine di famiglie penalizzate dalla scelta fatta dai sindaci che non avevano prolungato il contratto - ai 13 operatori professionali impiegati da 3 anni - scegliendo, invece, di "premiare" gli altri operatori, appunto 12 assistenti sociali, impegnati nel progetto. «Torna un uncubo per noi», aveva detto la donna di Palmi difendendo il lavoro svolto dall'equipe che ora l'Ats ha "licenziato".

Da quello che e' trapelato dalle riunioni dei sindaci, l'ultima si è tenuta martedì scorso a Rosarno (ente capofila) - ed e' servita per prendere atto del ricorso al Tar presentato dall'avvocato Concetta Ambesi per conto di 3 assistenti sociali - pare che gli amministratori si siano trovati davanti alla impossibilità di avvalersi ulteriormente con contratti a tempo determinato dell'equipe dedicata alla assistenza domiciliare. In pratica dovendo scegliere tra due opposte stabilizzazioni i sindaci di Rosarno, Palmi, Gioia Tauro, San Ferdinando, Rizziconi, Melicucca' e Seminara avrebbero scelto di preferire quella che introduce definitivamente nelle piante organiche gli assistenti sociali a discapito dei professionisti - psicologhi, psicoterapeuti ed esperti di psicomotricità - che invece fino al 5 aprile assicuravano le cure domiciliari ai pazienti piccoli e grandi affetti da disturbi della sfera cognitiva.