Si tratta di una novità sanitaria a base di plasma in uso solo da qualche mese nell’ospedale lametino
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L’equipe di Chirurgia dell’Ospedale “San Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, guidata dal dottor Manfredo Tedesco, ha somministrato con successo un nuovo farmaco ad un paziente con una grave emorragia del tratto gastro-intestinale, al quale erano già state trasfuse 4 sacche di sangue. Allertata dal dover intervenire con urgenza, l’equipe ha attivato le procedure di somministrazione del un nuovo farmaco, da poco tempo disponibile nell'ospedale lametino, che ha consentito di arrestare l’emorragia, di interrompere la necessità di ulteriori trasfusioni e di stabilizzare il quadro clinico fino a rendere procrastinabile l’intervento chirurgico stesso.
Il farmaco è un derivato del plasma presenta una notevole efficacia nel ridurre drasticamente le emorragie di svariata natura, traumatica o chirurgica, da quelle medio-lievi fino alle gravi; è inoltre di primaria importanza nel riconvertire velocemente alla normalità coagulativa tutti i soggetti in terapia anticoagulante orale (TAO), i cosiddetti pazienti “scoagulati”, qualora dovessero necessitare di interventi chirurgici urgenti.
Il fattore VII (FVII o proconvertina) è una glicoproteina vitamina K-dipendente che svolge un ruolo essenziale nell’innesco della cascata coagulativa del sangue. È normalmente sintetizzato nel fegato. Il fattore VII esiste prevalentemente in forma inattiva, solo l’1% circola nel sangue in forma attiva. Il Fattore VII non attivato possiede una bassa attività procoagulante, che aumenta soltanto dopo la sua attivazione nella sede dell’emorragia (via estrinseca). Per svolgere la sua attività procoagulante deve interagire e formare un complesso con il fattore tessutale, glicoproteina della membrana plasmatica espressa costitutivamente dalle cellule sottoendoteliali e in seguito a lesione diretta dalle cellule endoteliali e dai macrofagi, portando alla generazione finale di trombina.