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Doveva essere una manifestazione compatta, un vero e proprio muro da parte dei cittadini, della associazioni, dei comitati e della politica per chiedere attenzione su un ospedale, il Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, sempre più impoverito. Invece, in pochi hanno aderito all’invito del Coordinamento Sanità 19 marzo.
Il tutto nonostante gli attacchi e le critiche quotidiane al presidio non manchino: dai tempi lunghi del Pronto Soccorso passando per la chiusura di Terapia Intensiva Neonatale, Microbiologia e Malattie Infettive. Ma non è bastato il tam tam mediatico a destare dal torpore la città, forse complice anche la scelta di non fare ricadere l’evento nel fine settimana.
«Vogliamo sapere quando Malattie Infettive riaprirà, non ci basta sapere genericamente che il reparto potrebbe tornare attivo» ha spiegato Armando Cavaliere, componente del Coordinamento che ha poi sottolineato come il governatore non stia rispondendo da mesi né alle loro richieste di incontro né ai loro interrogativi.
Ecco perché una delegazione di cittadini ed associazioni si è recata alla Cittadella Regionale per un chiedere un incontro immediato. Una sorta di blitz che si è però rivelato inutile visto che pare che Oliverio fosse a Roma. Poi la promessa da parte dalla segreteria di un appuntamento, una rassicurazione che però non è bastata al coordinamento che ha ricordato agli uffici del governatore di avere sentito già altre volte queste parole.