Doveva essere un incontro tra Cittadinanzattiva, i comitati Salviamo la Sanità del Lametino e quello Malati Cronici e i sindaci del territorio per tornare a battere sul tema sanità e sulle iniziative da assumere per far includere l'ospedale di Lamezia Terme nella istituenda azienda unica ospedaliero-universitaria Pugliese/Mater Domini.

 

Ma anche se, assicurano i promotori, i sindaci hanno aderito tutti alla nuova battaglia, con la sola eccezione di Conflenti, in sala ce ne era solo uno, quello di Platania Michele Rizzo che non ha nascosto un approccio polemico palesando la possibilità che dietro le assenze dei suoi colleghi (molti di questi hanno preferito mandare dei delegati) ci potesse essere una certa stanchezza o forse disillusione nello spendersi per una sanità territoriale ormai da tempo bistrattata.

 

Assenti anche i consiglieri regionali dell’area, anche questi, ci dicono, tutti invitati. Unica eccezione Tonino Scalzo, democrat che si è fatto carico di battere i pugni per inserire nella bozza regionale che verrà a breve portata in astronave il Giovanni Paolo II all’interno della nascente azienda ospedaliera.

 

Cosa fino ad ora rimasta fuori dal documento ufficiale partorito dal tavolo tecnico proprio pochi giorni fa. Per Nicolino Panedigrano quanto accaduto durante quell’incontro non preclude che ci possano essere dei ravvedimenti in seguito. Il presidente del Comitato Salviamo la Sanità Lametina ha preferito anche non definire l’accordo approvato una bozza di legge ma una semplice proposta.

 


Rimane in auge anche l’obiettivo di avere a Lamezia il polo centrale della rete politrauma regionale. Una prospettiva, è stato ricordato, di cui si parla ormai da venti anni. Dovrebbe e potrebbe diventare questo l’elemento su cui fare leva per avallare l’entrare del Giovanni Paolo II nel nuovo progetto oltre al fatto che, ha spiegato Scalzo, è paradossale che non venga presa in considerazione la circostanza che il presidio lametino sia polo formativo per l’Università.

 


Per Giuseppe Gigliotti, a capo del Comitato Malati Cronici del Lametino, la spoliazione dell’ospedale di Lamezia è degenerata a tal punto da mettere in crisi la “democrazia sanitaria” e il diritto alla salute. Fino poi a lanciare uno slogan e una sfida: «Ora o mai più».