VIDEO | La storia di una ragazza speciale che nonostante le difficoltà mostra una forza straordinaria. Diciassette anni, una vita segnata sin dalla nascita e una grande passione: il pallone. «Voglio diventare un portiere». Eccola mentre sia allena con i compagni, la fantastica squadra degli Insuperabili
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È un sorriso contagioso quello di Maila Ricca, una ragazza speciale di 17 anni. E 17 sono anche gli interventi che nella sua vita ha dovuto subire sin dalla nascita. «Il parto è stato violento – racconta la mamma Nila Ricciardi -. È nata prematura, alla venticinquesima settimana di gestazione con una asfissia perinatale che oltre ad una diplegia spastica, le ha causato una sordità profonda bilaterale. Infatti porta due impianti cocleari».
Il parto difficile
Maila è venuta al mondo il 28 gennaio 2003, pesava 830 grammi. Ogni anno quando si avvicina il suo compleanno mamma Nila rivive le sensazioni di quel giorno e nella sua mente riaffiorano nitide le parole dei medici: «Mi dissero che la situazione era critica e mi avrebbero dovuto effettuare il taglio cesareo. Non si sapeva se la bambina fosse nata viva, le probabilità erano più che minime. Ho pregato tanto il Signore affinchè ce la facesse e così è stato. Dopo il parto è stata ricoverata quattro mesi nel reparto neonatale di Catanzaro con alti e bassi, soprattutto bassi. I suoi polmoni erano completamente chiusi, andava in ditress respiratorio».
L'orecchio artificiale
Ma tra i vari interventi ai quali Maila si è dovuta sottoporre ce n’è uno che è stato determinante affinchè potesse interagire con gli altri, quello pergli impianti cocleari (orecchio artificiale elettronico) a soli 15 mesi: «Avendo una tetraplegia spastica, la bambina non muoveva né il capo né le braccia, muoveva solo gli occhietti. Ma quando cercavo di stimolarla sul letto con dei giochini sonori, non reagiva – racconta ancora Nila -. Avvisai immediatamente mio marito e da lì iniziammo i vari controlli. La diagnosi fu ipoacusia profonda bilaterale, cioè era nata completamente sorda. Ricordo che all’epoca m dissero che se fosse passato un aereo sulla sua testa non lo avrebbe sentito. Così iniziammo il percorso per l’orientamento al suono poichè non codificava neanche la voce. Doveva imparare prima a capire ciò che le veniva detto. E’ stato un lavoro abbastanza duro ma ce l’abbiamo fatta soprattutto grazie al suo carattere, è sempre stata una bimba molto vispa».
Il sogno di diventare un "portierone"
Quella di Maila e della sua famiglia è dunque una storia fatta di dolore, sacrifici, coraggio, viaggi della speranza a Milano, Roma, Verona, Catania, Bologna. Ma è soprattutto una storia di fede e d’amore. Mamma Nila, papà Francesco e la sorellina Martina hanno sempre creduto in lei e da subito hanno cercato di renderla autonoma. «Mi sono sempre chiesta cosa potrà fare un giorno quando noi non ci saremo? Per questo abbiamo cercato di portarla ad essere il più autonoma possibile». Maila è una ragazza solare, intelligente, le sue materie preferite a scuola sono arte e grafica, vorrebbe frequentare l’accademia di belle arti e ha un grande sogno: «Vorrei diventare un portiere, anzi un portierone» dice sorridendo. Già, un portierone! E’ così che la chiamano i suoi amici sul campo di gioco, proprio come il suo idolo Gianluigi Donnarumma che ha avuto la gioia di incontrare in occasione di uno dei tanti ricoveri: «Se potessi parlargli ora gli direi che sto giocando e che vorrei diventare come lui».
La forza di una ragazza speciale
Maila sorride mentre parla del suo idolo ma dietro quella solarità si celano anche momenti di sconforto che riesce a superare con grande determinazione: «In quei momenti è sufficiente spiegarle come stanno le cose, parlare del suo problema – afferma Nila -. Io le dico sempre che deve ritenersi fortunata perché in questi anni abbiamo visto situazioni peggiori. Maila è un grande esempio anche per noi. Attraverso lei abbiamo capito cos’è il dono della misericordia.
La squadra degli Insuperabili
La giovane atleta due volte a settimana condivide la sua passione con i ragazzi speciali della scuola calcio Insuperabili Reset Academy a Catanzaro, unica realtà del genere in Calabria. «In questo momento la Reset Academy Insuperabili coinvolge 15 atleti, dai 9 ai 17 anni. Sono ragazzi con disabilità plurime: disturbo dello spettro autistico, sindrome di Down, disabilità motoria – spiega Marina Dominijanni coordinatrice dell’Associazione Italiana Persone Down sezione di Catanzaro-. Come associazione ci siamo gemellati con Insuperabili onlus da settembre 2019 per attivare la Reset Academy anche nella nostra città. Nella scuola calcio c’è un team multidisciplinare, questa è la specificità del progetto, ci sono sia tecnici istruttori che personale psico-educativo. Grazie a questo i ragazzi sicuramente miglioreranno le loro prestazioni sportive ma si lavora tanto anche sull’autonomia, sull’autostima e sulla soddisfazione personale».
La vita di Maila in un libro
Oggi la storia di Maila è diventata un libro scritto dalla sua famiglia, “Imprevedibile mistero, la persona oltre la disabilità” il cui ricavato sarà totalmente destinato alla creazione di "stanze di accoglienza" negli oratori delle chiese parrocchiali del territorio: «Durante uno dei ricoveri di Maila iniziai a scrivere un diario – racconta la madre della ragazza -. Annotavo i miei pensieri e davo libero sfogo alle emozioni. Lasciai quelle riflessioni chiuse in un cassetto per diversi anni fino a quando ne parlai con il mio parroco di allora, don Massimo Cardamone, che adesso è a Roma. Così ho deciso di raccoglierle in un libro e di donare un pezzo della mia vita a tutte quelle famiglie che si trovano in situazioni analoghe alla nostra e che magari sono prese dallo sconforto perché purtroppo le famiglie con disabilità spesso vengono lasciate sole».