«Il reparto di Oncologia del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria somiglia sempre di più ad un hospice. È una situazione ormai insostenibile». Non usa mezzi termini il primario di Oncologia, Pierpaolo Correale, che ci racconta una realtà che non dovrebbe esistere almeno in un luogo così delicato.

Le barelle in corridoio

Sono oltre 15mila i pazienti oncologici che ogni anno vengono presi in carico al Grande ospedale metropolitano. Numeri equiparabili ai più grossi centri italiani, eppure, le condizioni del reparto continuano a peggiorare rovinosamente a discapito di pazienti che, oltre a lottare per sconfiggere il male peggiore, sono costretti a vivere disagi ingiustificatamente. «Quando sono arrivato nel 2017 non sapevo cosa aspettarmi» – spiega nell'intervista (versione integrale e dettagli). «Posso dire che al mio arrivo ho trovato un enorme patrimonio di medici ma erano rimasti a lavorare in condizioni tremende. Al mio arrivo, però, ho trovato sette barelle in corridoio. Per me questa era una situazione impensabile da dove venivo. Mancava il filtro organizzativo e abbiamo lavorato tanto con la direzione aziendale che c’era all’epoca cercando di migliorare le cose».