Il monitoraggio cardiaco a lungo termine è stato al centro di un convegno al T-Hotel di Lamezia Terme. L’appuntamento – si legge in una nota stampa - ha avuto modo fi concentrarsi sull’intelligenza artificiale non si vuole sostituire alle decisioni cliniche, ma vuole mettersi a disposizione dei clinici per aiutarli, mettendo insieme le informazioni date da un elettrocardiogramma al fine di ridurre il tempo impiegato da infermieri e medici.

Durante l’evento, moderato da Domenico Gareri, sono stati trattati tre macro-argomenti: la tecnologia e l'innovazione del loop recorder, evidenze cliniche e linee guida che hanno caratterizzato i 20 anni di storia del loop recorder ed infine l’intelligenza artificiale Intelligence per i loop recorder iniettabile. Dopo aver percorso la storia del loop recorder, un piccolo dispositivo impiantato sottopelle nel torace del paziente per il monitoraggio cardiaco, con il dottor Francesco Arabia, responsabile della sincope untis presso la cardiologia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro diretta dal dottor Ciconte, sono stati spiegati nella pratica clinica i reali benefici del loop recorder non solo per i clinici ma soprattutto per i pazienti dal dottor Antonio Pangallo, responsabile dell’unità di elettrofisiologia ed emodinamica del Grande Ospedale Metropolitano Melacrino Morelli di Reggio Calabria.

Per concludere il primo blocco della giornata il dottor Roberto Ceravolo, direttore cardiologia con Utic presso nel presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Lamezia Terme ha messo in luce i nuovi strumenti per il controllo remoto dei pazienti portatori di recorder iniettabile. Hanno dato il loro contributo anche gli infermieri presenti che hanno testimoniato l’importanza dell’aiuto che l’intelligenza artificiale può dare in ospedale.

 

A riprendere il secondo round – si fa rilevare - sono stati il dottor Gianluca Quirino, della cardiologia Annunziata di Cosenza diretta dal dottor Francesco De Rosa, che ha spiegato l’effettiva differenza nella gestione del paziente mediante questa tecnologia. A seguire il dottor Alfredo Petrone, direttore dell’unità operativa complessa di neurologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza, ha spiegato cosa è cambiato con l’introduzione del loop recorder. Quindi il dottor Antonio Curcio, associato di malattie dell’apparato cardiovascolare presso il dipartimento di scienze mediche e chirurgiche Umg Catanzaro e responsabile dell’unità di elettrofisiologia ed elettrostimolazione della cardiologia del Policlinico di Catanzaro diretta dal professor Ciro Indolfi, ha spiegato le nuove evidenze cliniche nel monitoraggio cardiaco a lungo termine.

Successivamente Rosario Iannacchero, neurologo presso l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e presidente della Società italiana per lo studio dello Stroke, diretta dal dottor Niko Bosco, ha spiegato meglio i protocolli ospedalieri per la gestione post ictus criptogenico a livello regionale. Frank Benedetto, direttore della Cardiologia e dell’Utic del grande ospedale metropolitano Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, ha continuato spiegando l’aiuto che la tecnologia fornisce all’ente ospedaliero al fine di raggiungere gli obbiettivi sanitari. Questa tecnologia ha sviluppato degli algoritmi che mantengono una sensibilità elevata e che permettono al sistema di risparmiare come riportato dai più importanti studi scientifici. Per concludere, gli interventi finali sono stati scanditi dal dottor Giovanni Bisignani, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, che ha parlato delle prospettive di integrazione del monitoraggio remoto dei dispositivi nel concetto moderno di telemedicina e teleassistenza, e dalla dottoressa Maria Teresa Manes, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia Utic ed elettro stimolazione del Presidio ospedaliero di Paola e Centro Asp Cosenza, che ha evidenziato in che modo l’intelligenza artificiale e gli strumenti digitarli possono aiutare a stratificare il rischio di fibrillazione atriale nel paziente con scompenso cardiaco.

 

Infine Silvana De Bonis, direttore unità operativa cardiologia ospedale Giannattasio di Rossano, ha spiegato quale relazione lega dati, controllo remoto e intelligenza artificiale, al fine di risparmiare tempo. Le conclusioni sono state affidate all’onorevole Michele Comito, che ha spiegato le prospettive di sviluppo regionali dei sistemi di monitoraggio remoto. Gli specialisti hanno rivolto un ringraziamento alla Regione Calabria che ogni giorno – spiega la nota - consente di poter raggiungere i propri pazienti con la cura grazie a tecnologie innovative rispetto agli attuali scenari presenti in altre regioni che altresì consentono ai pazienti calabresi di poter beneficiare del controllo dei dispositivi impiantati anche rimanendo a casa propria e non dover affrontare lunghi tragitti per le cure che risultano eccellenti rimanendo in prossimità della propria provincia di appartenenza.