La vicenda a Gioiosa Jonica. Sconvolti i parenti: «Probabilmente se i soccorsi fossero stati tempestivi sarebbe ancora viva»
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Un incendio che avvolge una casa, un’anziana che chiede aiuto e un servizio 118 che arriva in ritardo a decesso ormai sopraggiunto. La vicenda, con tragico epilogo, si è materializzata a Gioiosa Jonica. Nella mattinata di ieri, nell’abitazione di Maria Rosa Napoli, 96 anni, per cause con ancora chiare, sono divampate le fiamme.
La donna, molto anziana ma autosufficiente, è stata nell’immediatezza soccorsa dai familiari che, ininterrottamente, dalle 7.15 alle 8.45, hanno provato a chiamare il 118 per richiedere l’intervento di un’ambulanza. Le chiamate, tuttavia, non avrebbero ricevuto risposta. Sul posto anche vigili del fuoco e carabinieri che, come raccontato dagli stessi congiunti, avrebbero riscontrato le medesime difficoltà dei parenti a mettersi in contatto con il servizio d’emergenza.
A portarla fuori dalla casa in fiamme, il figlio mentre la donna «ancora respirava».
Quanto accaduto è stato ripercorso dall’assessore comunale all’ambiente di Marina di Gioiosa Jonica, Giuseppe Coluccio, nipote della vittima, che provato per la vicenda, ha spiegato: «Nella Locride non esiste il diritto alla vita ma solo l’obbligo alla morte. Dalle 7.15 alle 8.45 il 118 non ha mai risposto al telefono. Nessuno – ha aggiunto - potrà restituirmi mia nonna ma vi assicuro che chi ha responsabilità ne pagherà le conseguenze. Probabilmente se i soccorsi fossero stati tempestivi mia nonna sarebbe ancora viva». In base ai referti medici, la signora sarebbe deceduta per le inalazioni tossiche dovute all’incendio e per le conseguenze di un trauma cranico riportato durante i fatti. I funerali si svolgeranno nel pomeriggio di oggi (ore 16).