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Maurizio Ciccarelli, responsabile del reparto Emodialisi Ospedale Riuniti di Reggio Calabria, da 30 anni è a stretto contatto con i dializzati eppure neanche per lui è semplice comprendere la loro sofferenza, le loro privazioni.
I pazienti devono sottoporsi alla terapia dialitica tre volte a settimana, 155 volte all’anno.
Un calvario quotidiano
La loro vita è legata a una macchina che seppur ti permette di vivere, non sempre si sopporta, perché ti condiziona, perché ti ricorda che hai un appuntamento quotidiano che ti costringe a interrompere ogni cosa.
Non hai scelta, non puoi rimandare, ne va della tua stessa vita. La dialisi dura 4 ore, tempi che gli ammalati devono incastrare tra le mille incombenze della quotidianità. Ore che a volte sembrano non trascorrere mai: c’è chi trova rifugio tra le pagine di un libro, chi ascolta della musica e chi guarda la tv.
Lo Speciale di LaC Tv Lo Stretto della Speranza
Mancano i posti-rene in Calabria
All’Unità Operativa di Nefrologia del Grande Ospedale Metropolitano fanno dialisi 100 abitanti di Reggio Calabria. Da tempo è stata colmata l’intera disponibilità di posti e oggi, 52 dializzati, sono costretti a fare la terapia emodialitica fuori sede:13 pazienti si recano a Scilla (20 Km da Reggio e ritorno); 34 a Messina (tragitto di circa 15 Km con traghettamento di 30 minuti e ritorno); 5 pazienti a Melito Porto Salvo (20 Km e ritorno).
Devono percorrere 30-60 chilometri per raggiungere i Centri Dialisi più vicini, sottoporsi al trattamento che almeno nel 20% dei casi ha come effetti collaterali ipotensione, nausea, vomito e in una piccola minoranza di casi, soprattutto nei più anziani, può comportare complicanze anche più severe che li costringe a rientrare nel o al proprio domicilio.
La maggior parte dei pazienti ha più di 70 anni
Nello Speciale di LaCTv abbiamo seguito il calvario dei dializzati che si recano a Messina. Si alzano alle quattro di mattina e alle 5 meno dieci il pulmino fa tappa davanti le loro abitazioni. Alle sei traghettano.
La maggior parte di loro ha più di 70 anni e molti soffrono anche di altre patologie.
C’è chi conduce questa vita da 10 anni.
I dialoghi tra medici, dirigenti dell’Asp di Reggio che si sono succeduti, il commissario ad acta, Massimo Scura, non sono mancati, ma nulla è stato fatto.
Risorse impiegate male
C’è una struttura che il Comune di Reggio Calabria, tre anni fa, ha messo a disposizione in comodato d’uso, ma al momento resta una proposta, seppur risolverebbe il problema dei posti-rene. L’unica spesa da affrontare sarebbe quella destinata al personale medico ma «i soldi spesi solo per i dializzati che si recano a Messina, 700mila euro, compenserebbero questi costi», dichiara il consigliere metropolitano con delega alla sanità, Arturo Bova.
Rosaria Giovannone