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"La sanità in Calabria vive di paradossi. Mentre il presidente della giunta e il commissario per l'attuazione del Piano di rientro litigano ci sono da diversi anni 62 milioni di euro disponibili per realizzare otto Case della salute nella nostra regione - si legge nella nota di Guccione - Con Dpgr n.135 del 21 dicembre 2011 sono stati individuati i siti per la realizzazione di queste Case della salute e sono stati definiti il numero e la loro localizzazione a fronte della chiusura di 21 presidi ospedalieri della nostra regione. Allo stato nessun cantiere è stato ancora aperto. Solo per tre strutture, San Marco, Chiaravalle e Siderno, sono stati emanati i decreti e stipulate le convenzioni tra Asp e Regione ma non si intravedono ancora i tempi per la loro realizzazione. Per le altre cinque Case della salute non sono state neanche emanati i decreti e stipulate le convenzioni".
"Il paradosso – sottolinea Guccione – è che le risorse ci sono e le case della salute, se funzionanti, garantirebbero tutti i servizi ambulatoriali e radiologia, consultorio, ecografia, tac e altri importantissimi servizi sanitari ma, nonostante questo, i servizi territoriali sono completamente inesistenti e i cittadini sono costretti a lunghi viaggi nei servizi di urgenza degli ospedali e ad emigrare in altre regioni perché sul territorio c'è un deserto sanitario. Se le cose dovessero rimanere in questo stato sarebbero necessari diversi altri anni per la cantierizzazione. Vista l'inerzia e i conflitti istituzionali tra giunta regionale e ufficio del commissario a questo punto la situazione deve essere sbloccata. I cittadini calabresi non possono pagare le lotte di potere tra istituzioni che creano disagi e veri e propri rischi per la salute dei cittadini".
A questo punto - conclude Guccione - il governo nazionale deve adottare misure eccezionali e commissariare il commissario per l'attuazione del Piano di rientro affinché si avviino celermente tutte le procedure necessarie per la realizzazione delle otto case della salute della Calabria nominando un commissario ad acta per lo sblocco delle procedure e dei lavori della Case della salute. Non vorremmo che qualcuno, tra qualche tempo, visto lo stato di completo immobilismo del settore disimpegni o utilizzi per altri fini questa ingente massa di risorse e faccia perdere un'altra importante occasione ai cittadini calabresi".