In occasione della Giornata mondiale del Rene, presidio dell’Associazione dei malati nefropatici all’interno dell’ex ospedale di Taurianova che oggi ospita un reparto di Emodialisi. Presente anche la segretaria regionale dell’Aned, Maria La Rosa, è stato distribuito del materiale divulgativo volto a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della cultura della donazione. I pazienti, che settimanalmente si sottopongono alle cure anche nel Centro di Palmi, a Taurianova possono contare su 16 posti letto attivati in un reparto che ha 3 medici e 10 infermieri, numeri che hanno mosso una prima denuncia dell’Aned.

«In tutta la Calabria – spiega La Rosa – la rete nefropatica aggiunge ai problemi di sempre ora anche quelli dovuti alla carenza di personale, aggravata da 2 anni di pandemia. Questo è il problema urgente, non meno grave però rispetto alla scarsa cultura della donazione e della prevenzione». L’Aned non è nuova agli appelli accorati: «Il presidente Occhiuto, nelle vesti di commissario per la Sanità, deve dare segnali immediati ai 150.000 malati calabresi di cui 1.500 sottoposti a dialisi».

Mattinata quindi anche di confronto con gli operatori sanitari, aspettando che la pandemia molli la presa definitivamente - «prima del Covid funzionavano la prevenzione e gli screening», aggiunge La Rosa – per tornare agli incontri nelle scuole, utili per una sensibilizzazione più incisiva.

«La dialisi non è una condanna a vita - ritiene Damiano Tripodi – ma lo può diventare se non vi sono organi disponibili e su questo purtroppo la Calabria si rivela poco generosa. Le famiglie devono capire che la cultura della donazione aiuta gli altri e non è affatto un problema per se stessi».