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E’ l’unico centro per la fibrosi cistica in Calabria. Nato per essere una struttura di eccellenza quattro anni fa, nel tempo ha perso smalto a causa delle precarietà dei medici che obbligano i pazienti ad avere a che fare sempre con nuove professionalità che spesso devono ancora formarsi.
Così dicono i malati di fibrosi cistica in cura al Giovanni Paolo II di Lamezia Terme che sono sul piede di guerra. Ecco perché oggi, coordinati dall’associazione Respirando la Vita hanno protestato, chiesto che il loro diritto alla salute venga rispetta e non calpestato. Basti pensare – ha spiegato il presidente dell’associazione Rita Paonessa - che fino a luglio mancava un fisioterapista respiratorio tanto che i pazienti sono stati costretti a pagarlo di tasca propria.
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I malati chiedono figure mediche specialistiche già formate o che dopo la formazione rimangano e non siano invece sempre sotto la spada di Damocle della scadenza di un contratto. Ecco perché invocano i concorsi per non continuare ad essere vittime di una sanità malata. L’altra via è quella dell’emigrazione sanitaria. Sperimentata già da tanti e che finisce per andare a pesaresulle casse della Regione Calabria. « Non si assume per risparmiare- hanno fatto notare i pazienti - ma ci costringono ad andare a farci curare fuori».