Il senatore e la deputata sul calvario vissuto dai pazienti costretti a viaggi della speranza più volte a settimana: «Una condizione da terzo mondo che va avanti da troppi anni»
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«Il calvario che sono obbligati a vivere i pazienti dializzati di Reggio Calabria non può più essere tollerato. Costringere chi già vive una sofferenza enorme dettata da una malattia invalidante a viaggi della speranza per poter aver accesso alle cure è disumano». Il senatore Marco Siclari e la deputata Maria Tripodi - riporta una nota - insorgono contro chi ha il potere di dare un sollievo ai malati reggini e, invece, ignora soluzioni a portata di mano.
«Mancano i posti? Perché il commissario Scura non prende in considerazione il progetto di utilizzare l’ospedale di Scilla (che ancora attende fondi per la ristrutturazione e la riconversione in Casa della Salute) per ampliare i posti per la dialisi così da non costringere i pazienti a traghettare per andare a curarsi a Messina? Sono anni che questa condizione da terzo mondo va avanti ma non consentiremo che, per l’ennesima volta, dopo tanto rumore ripiombi il silenzio sul dolore dei reggini. Difenderemo il sacrosanto diritto alla salute – hanno ribadito i parlamentari azzurri – e porteremo le istanze dei pazienti dializzati direttamente nelle aule di Governo affinchè nessuno possa più girarsi dall’altro lato o tentare di placare gli animi con promesse vane come fatto negli ultimi anni».
Per dare seguito a questo primo intervento, il senatore Siclari porterà la questione in commissione igiene e sanità e chiederà, durante l’audizione da lui richiesta e fissata per il 18 settembre, ai diretti responsabili tra cui Scura, quali sono le azioni che intendono mettere in atto per porre fine a questa condizione disumana.
«Le battaglie dei reggini sono le nostre battaglie – hanno concluso Siclari e Tripodi – e porteremo le loro richieste nelle sedi opportune affinchè si metta fine alla stagione degli slogan e delle false promesse. Per questo – ha confermato Siclari – lunedì mattina mi recherò al nosocomio di Scilla per incontrare il responsabile dottor Randazzo e con lui discutere dei progetti già esistenti per la struttura e la possibilità di accogliere i pazienti dializzati che oggi sono costretti a traghettare per ricevere assistenza sanitaria».
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