È un’idea semplice ma molto utile quella di Francesco Madeo, maker per passione. Originario di Longobucco, nel cosentino, ma residente a Montepaone, nel catanzarese. Ed è qui che da qualche anno questo artigiano digitale si diverte a realizzare oggetti con le sue stampanti 3D fino a quando, in piena emergenza sanitaria, ha pensato bene di mettere a disposizione della collettività le sue competenze in maniera assolutamente gratuita realizzando visiere protettive per gli operatori sanitari dapprima dell’ospedale di Soverato, poi dell’intera provincia e non solo, che da mesi ormai stanno combattendo in prima linea la battaglia contro il coronavirus.  

Un contributo silenzioso

«Restare a casa è sicuramente un aiuto per contrastare la diffusione del contagio ma ho pensato di sfruttare questo tempo in maniera utile dando il mio contributo attraverso ciò che so fare – spiega Madeo -. Sembra che il contagio possa avvenire anche via occhi e allora questo dispositivo protegge non solo bocca e naso ma anche gli occhi. È un concetto molto semplice: si tratta di una visiera in Pvc con una struttura stampata in 3D, in materiale antibatterico con un elastico regolabile sui lati».

“Elastici salva orecchie”

Dietro ogni visiera ci sono circa 3 ore di lavoro e la voglia di fare qualcosa di veramente utile. Ma non è tutto. Oltre ai dispositivi di protezione infatti Francesco ha pensato anche agli “elastici salva orecchie” per coloro che sono costretti a indossare le mascherine per tutto il giorno. «Questo progetto nasce soprattutto per un ragazzo che aveva dei problemi dietro le orecchie. E per evitare di tenere le mascherine per ore ha ideato questa semplice struttura in materiale antibatterico».

Pronto a dare il suo aiuto

Da buon artigiano digitale, Francesco è molto presente sui social. La sua pagina instagram Italy3dPrint conta ben 26mila follower e diverse sono le aziende che gli forniscono i materiali utili per la realizzazione delle sue creazioni, tra tutte l’impresa lombarda Filoalfa.

E mentre i medici hanno manifestato grande apprezzamento per la sensibilità dimostrata, il giovane professionista  è pronto ad andare avanti con la realizzazione di nuovi dispostivi di protezione. «Sono ben disposto a crearne altri e donarli gratuitamente a chi è in prima linea come i sanitari o tutte quelle figure che, considerata l’emergenza, sono più esposte».