Il dirigente medico Clelia Randisi, responsabile del settore Servizi Sociali dell'Asp di Cosenza, ha incontrato ieri mattina un gruppo di genitori di bambini disabili dell'alto Tirreno cosentino per discutere e provare a risolvere annose problematiche legate alla mancanza di servizi sanitari adeguati in tutto il territorio, nonché nell'unico ambulatorio di Neuropsichiatria Infantile della costa tirrenica, quello di località Petrosa di Scalea. L'incontro è avvenuto in una stanza al quarto piano dell'ospedale di Praia a Mare e si è protratto per circa due ore.

La dottoressa Randisi ha dato subito la sua disponibilità all'incontro, manifestando la volontà di chiarire e verificare alcuni aspetti emersi in due articoli pubblicati da LaC News24. Dapprima una donna aveva denunciato di dover pagare le cure per sua figlia nonostante le gravi patologie, poi era stata la volta di altri genitori, che avevano invece messo in evidenza un grave stato di abbandono. Uno degli aspetti più rilevanti, era stato l'assenza di cure Aba lungo tutta la costa tirrenica per i bambini autistici. Chi deve usufruirne è costretto a recarsi quotidianamente all'ospedale di Rossano, affrontando un viaggio di circa cinque ore.

La relazione

Dopo aver ascoltato a lungo i problemi esposti, la dottoressa Randisi, coadiuvata da una collega, ha stilato una relazione che ora dovrà passare al vaglio del neo commissario Asp di Cosenza, Antonio Graziano. L'oggetto della lettera è: Verbale incontro del gg 07/07/22 con i genitori dei bambini speciali in carico alla Neuropsichiatria infantile di Scalea. Poi segue l'elenco delle richieste: un neuropsichiatra infantile; uno psicologo; due logopedisti; un educatore professionale di supporto (per evitare che le spese per le cure siano a carico delle famiglie, ndr). «È emersa, inoltre, la necessità di attuare il metodo Aba anche nel nostro Distretto (del Tirreno, ndr) per favorire le famiglie che sarebbero costrette altrimenti a recarsi alla sede di Rossano - si legge nel documento -. Si chiede inoltre la riattivazione della piscina riabilitativa, ormai dismessa, per effettuare l'idrokinesi terapia». A causa della grave mancanza di personale, la piscina negli ultimi tempi si è trasformata in una sorta di deposito.

La parola al commissario

La parola, ora, passa al neo commissario dell'Asp di Cosenza, Antonio Graziano. Il documento sarà discusso nella giornata di oggi con la vicesindaca di Scalea, Annalisa Alfano, presente ieri alla riunione con i genitori. Per quanto riguarda, invece, quelle famiglie costrette a pagare le cure affidandosi ad educatori professionali esterni alla struttura sanitaria di località Petrosa, la soluzione è di farlo presente agli uffici dell'Asp, soprattutto in quei casi, ammesso che ce ne siano, in cui "suggerimento" arrivi direttamente da personale interno alla struttura.