La testimonianza di Francesco Midulla, portavoce Pd Rende ma anche ex degente della struttura catanzarese: «Non private i calabresi di una struttura così importante»
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Una testimonianza accorata rivolta a tutelare il Sant’Anna hospital di Catanzaro, oggi in piena crisi. La riporta Francesco Midulla, portavoce Pd Rende ma anche ex paziente della clinica che riferisce l’importanza di «salvare una struttura indispensabile per la nostra regione».
«Nel 2006 – spiega - sono stato colpito da un uragano all'improvviso, disfunzione cardiaca valvolare aortica, per un ragazzo di 22 anni che correva in un campo di calcio, un duro colpo. Ho trovato in Calabria la mia salvezza, parlo del Sant'Anna Hospital una struttura di eccellenza con medici e personale paramedico straordinari che mi hanno salvato la vita.
Non ho mai ringraziato abbastanza, ho sempre cercato di non pensare a quel triste periodo, duro, molto duro, pensando solo ad andare avanti per riscattarmi, come se la colpa di quel "pit stop" fosse mia.
Ora seguendo i tg locali e vedendo la disperazione dei tanti medici e infermieri della clinica nel mio piccolo voglio testimoniare in modo diretto la mia esperienza all'interno della struttura e dire mille volte grazie a chi mi ha salvato la vita, far chiudere la clinica è un grave atto del quale sicuramente un giorno vi pentirete, punite i colpevoli dell'ammanco economico, accertate la verità dei fatti, ma non private i calabresi di una struttura importante che ha salvato la vita a tantissime persone. Io sono una di queste e non finirò mai di ringraziare. Il Sant'Anna hospital di Catanzaro - conclude - non deve chiudere, si commette un grave errore in una terra dove per la malasanità si muore.
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