La Regione non ha messo a disposizione dei medici le credenziali di accesso al sistema informatizzato. In molti costretti a rivolgersi agli uffici postali per generare le identità digitali (ASCOLTA L'AUDIO)
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Spesso la burocrazia è come una zavorra e anche nella campagna vaccinale non ha demorso frenando l'avanzare delle immunizzazioni, soprattutto per gli over 80. Categoria per la quale, almeno nella provincia di Catanzaro, la vaccinazione è partita ufficialmente sabato e domenica scorsa ma solo all'interno delle unità complesse di cure primarie, aggregazioni di medici di medicina generale, che sono complessivamente otto sul territorio. Gli ultraottuagenari che non afferiscono alle Uccp per ora restano in attesa di una chiamata.
Burocrazia cieca
Tra adesioni, trasmissioni degli elenchi degli assistiti e la concessione delle credenziali per accedere al sistema informatizzato messo a disposizione da Poste Italiane, gli studi medici singoli sono ancora ai blocchi di partenza e probabilmente solo da sabato qualcuno potrà iniziare a vaccinare. Proprio il rilascio delle credenziali è ciò che più ha comportato ritardi in questa settimana che volge al termine e che ha determinato anche non poche frizioni tra i medici e la Regione.
Identità digitale
L'assegnazione delle credenziali sarebbe dovuta avvenire a cura, infatti, della Regione che dopo molte resistenze ha, infine, concesso soltanto un link a cui può accedere solo chi è in possesso di uno spid (identità digitali per accedere ai sistemi pubblici) costringendo così molti medici a rivolgersi agli uffici postali per effettuare la procedura amministrativa e poter così generare la propria identità digitale e caricare i dati sulla piattaforma informatizzata.
Vaccini a rilento
Così la campagna vaccinale in provincia di Catanzaro corre su tre binari paralleli: le Uccp che hanno già completato le somministrazioni dei duemila vaccini messi a disposizione dall'Asp venerdì scorso (domani pomeriggio saranno consegnate nuove dosi); gli studi medici singoli che hanno deciso di aggregarsi attrezzandosi autonomamente e quelli, infine, che attendono dall'azienda sanitaria la messa a disposizione di locali idonei dove effettuare le somministrazioni.
Locali idonei
Anche quest'ultimo punto piuttosto critico. Nel corso della riunione tenuta questa pomeriggio nella sede amministrativa dell'Asp si è ipotizzato infatti l'impiego dei locali che ospitano i poli sanitari nei comuni della provincia mentre a Catanzaro l'uso del polo vaccinale in via Acri, dove ha sede il dipartimento Prevenzione. Insomma, si procede a rilento e su un percorso ad ostacoli anche se continua a prevalere l'ottimismo e la convinzione che ormai il peggio è superato e la campagna si avvia alla discesa.