Cresce la preoccupazione tra gli addetti ai lavori della sanità italiana. Il motivo? Il possibile aumento esponenziale dei ricoveri, trend che potrebbe essere sempre più concreto. I dati allarmano anche Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva dell'Ospedale Sacco di Milano: «Nelle prossime settimane potremo trovarci dalle attuali poche decine di pazienti ricoverati alle centinaia. Questa situazione potrebbe potenzialmente diventare molto esplosiva e allarmante».

I contagi nelle scorse ore 

Il direttore si dimostra particolarmente spaventato dall'aggravarsi della situazione dei contagi nella città di Milano e di quella di altri centri nevralgici della Lombardia, toccati relativamente poco dalla prima ondata, come Monza o Varese. Tali zone, secondo Catena, sarebbero da tenere sotto stretta osservazione: « È importante monitorare anche il numero dei ricoveri nei reparti di degenza di malattia infettiva e nei reparti di terapia sub intensiva» sostiene.

Unico dato lievemente positivo potrebbe essere, a detta del direttore, la riduzione del tasso di mortalità, forse anche favorito dall'abbassamento dell'età media dei pazienti (tra i cinquanta e i sessanta anni), che presentano per questo sintomi meno gravi.

Nel dettaglio, nella giornata di ieri i positivi sono stati 5.901. Registrato inoltre un aumento consistente nel numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva, 62 più di ieri, per un totale di 514. Su anche i ricoveri ordinari (+255) per un totale di 5076. Le regioni col maggior numero di casi sono Lombardia (1.080), Campania (635), Piemonte (585) e Lazio (579).

I posti nel nuovo ospedale Fiera

Il medico conclude con una considerazione sull'importanza dei posti letto armati nel nuovo ospedale della Fiera di Milano per evitare il sovraffollamento di ospedali usati eclusivamente per le cure dei pazienti Covid: «Se si dovessero verificare dei numeri molto allarmanti, gli ospedali non dovrebbero essere trasformati totalmente in ospedali Covid. Avere a disposizione i letti in Fiera è una fondamentale scialuppa di salvataggio e questi all'occorrenza vanno utilizzati». Resta dunque alta l'allerta nelle altre zone del Paese, in cui le strutture e i servizi sanitari avrebbero ancor meno prontezza di fermare l'impatto di una nuova emergenza.