La pressione sugli ospedali, messa a dura prova dalla pandemia da Covid-19, comincia ad allentare seppure lentamente. Specificatamente per la Calabria gli ultimi dati dell'Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas) confermano una incidenza nelle terapie intensive del 25%, ricoveri ordinari al 44%.

Un decisivo cambio di passo in confronto allo scorso 22 aprile allorquando – nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe – si evidenziava una consistente pressione sulle strutture ospedaliere. In tal caso, sopra la soglia di saturazione s’attestava l'occupazione dei posti letto sia in area medica (50%) che in terapia intensiva (31%). Il 44% fa ben sperare ma rimane di 4 punti percentuali al di sopra della soglia di allerta (individuata dal Ministero della Salute al 40%).

Cala la pressione su ospedali e terapie intensive

A livello nazionale scende al 26% il livello di occupazione delle terapie intensive, ovvero 4 punti sotto la soglia critica del 30%. Tornano quindi al valore dello scorso 1 febbraio, ovvero prima dell'effetto dell’ultima ondata di coronavirus.

E non solo. In base a quanto emerge dal report dell’Agenzia, si registrano percentuali in miglioramento anche in merito ai posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri ordinari. Il dato si ferma al 28%, restando quindi ben al di sotto della soglia di allerta del 40%. Lo scorso 27 aprile, il valore era pari 32%.

Tutte le regioni

Più nel dettaglio, il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari di area medica non critica nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (16% intensive, 24% reparti ordinari); Basilicata (9%, 36%); Calabria (25%, 44%); Campania (20%, 34%); Emilia Romagna (28%, 24%); Friuli Venezia Giulia (19%, 15%); Lazio (28%, 32%); Liguria (28%, 24%); Lombardia (37%, 30%); Marche (32%, 32%); Molise (23%, 13%); PA di Bolzano (7%, 10%); PA di Trento (21%, 13%); Piemonte (28%, 33%); Puglia (33%, 41%); Sardegna (21%, 21%); Sicilia (18%, 29%); Toscana (38%, 24%); Umbria (21%, 22%); Valle d'Aosta (30%, 16%); Veneto (14%, 15%).