INTERVISTA | Grazie all’impiego di una Tac dedicata, i medici sono in grado di individuare la malattia attraverso l’esame radiologico dei polmoni. E dalla Cina è giunto in regalo anche un dispositivo tecnologico avanzato per affinare il metodo
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L’ospedale Annunziata di Cosenza è uno dei pochi presidi ospedalieri attrezzato di una tac dedicata esclusivamente ai soggetti con sospetto Covid 19.
Tac salvavita
L’esecuzione dell’esame radiologico ai polmoni consente una diagnosi precoce della malattia anche in presenza di tampone negativo. In tal modo i pazienti vengono isolati e indirizzati nel reparto di malattie infettive o di pneumologia con ampio anticipo rispetto all’arrivo dei risultati delle analisi.
Percorso dedicato
La tecnica è stata messa a punto dal dirigente dell’Unità Operativa Complessa di radiologia Alfredo Zanolini e dal primario di malattie infettive Antonio Mastroianni. Chi accusa sintomi da coronavirus, dopo il pre triage nella tenda allestita all’esterno del pronto soccorso, viene avviato lungo un percorso dedicato, accompagnato da sanitari opportunamente protetti, senza il rischio di incrociare altre persone.
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Duplice apparecchiatura
«Il nosocomio dispone di una duplice apparecchiatura, una rimane a disposizione per le emergenze, l’altra è utilizzata solo per le Tac polmonari. Nei presidi dotati di una singola attrezzatura questa metodica non è applicabile: dopo ogni esame i locali andrebbero sanificati per evitare il contagio e l’ospedale ne resterebbe pericolosamente quindi privo per molte ore» dice Alfredo Zanolini.
La ragnatela che uccide
«In alcuni casi abbiamo avviato i pazienti alle terapie per il trattamento da Covid 19 anche in presenza di un primo tampone negativo, richiedendo un secondo esame che poi ha effettivamente evidenziato la malattia. L’esame radiologico polmonare evidenzia una sorta di ragnatela tipica delle infezioni di tipo virale. E vista l’attuale pandemia, nel 99 per cento dei casi, in questo periodo tale patologie non può essere che il Covid 19».
Il regalo dall'Oriente
Intanto dalla Cina arriva in regalo per l’Azienda Ospedaliera un macchinario sofisticato per affinare le diagnosi. Una work station che restituisce immagini di ultima generazione. Ecco l’intervista