Coronavirus, sull'asse Cosenza-Roma un nuova cura sperimentale

Proposta da due ricercatori del capoluogo bruzio, uno dell'Università della Calabria, l'altro della Tor Vergata di Roma, dopo l'approvazione del Comitato etico scientifico sarà applicata nella terapia intensiva dell'Annunziata

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di Salvatore Bruno
1 aprile 2020
14:06

Arriva dal Centro-Sud Italia l’idea di una nuova strategia terapeutica mirata a contrastare la sindrome respiratoria acuta derivante dal Covid-19.

Si parte proprio da Cosenza

Il protocollo, proposto al primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Annunziata di Cosenza Pino Pasqua e previa approvazione del relativo Comitato etico-scientifico, dovrebbe entrare a regime proprio nella città calabrese di Cosenza e, auspicabilmente, dovrebbe portare importanti benefici ai pazienti risultati positivi al nuovo coronavirus.


L'idea di due ricercatori

L’intuizione e la proposta di questo protocollo terapeutico vengono da due ricercatori cosentini, Ennio Avolio, dell’Università Tor Vergata di Roma, e Teresa Pasqua dell’Università della Calabra, in stretta collaborazione con Giuseppe Palma della Irccs Fondazione Pascale di Napoli e di Giovannino Silvestri dell’Università del Maryland (Usa).

 

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L'interesse del primario di terapia intensiva

Il primario Pino Pasqua ha accolto con grande interesse il lavoro, che prevede alla base del trattamento due farmaci (off-label cioè somministrati al di fuori delle patologie per le quali era stato autorizzato l'impiego) capaci di agire in sinergia evitando l'ingravescenza della patologia polmonare da Sars-Cov-2.

Come funzionano i farmaci impiegati

Si tratta di un antagonista selettivo dei recettori istaminergici H1 periferici in combinazione con un inibitore selettivo di una specifica cascata infiammatoria che, quando attivata, comporta una disregolazione delle risposte immunitarie con un quadro clinico polmonare tipico del Covid-19.

Orgogliosi che si parta dal capoluogo bruzio

Secondo i due studiosi cosentini, orgogliosi del fatto che i primi test possano partire proprio nella loro città, questo nuovo protocollo terapeutico potrebbe dare una svolta importante al trattamento dei pazienti Covid-19, specie nelle prime fasi dell’evoluzione della patologia, evitando/riducendo la necessità delle cure in terapia intensiva. Il lavoro in oggetto è già stato sottoposto all’attenzione di una prestigiosa rivista scientifica internazionale.

Giornalista
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