Filtrano dalle stanze dei reparti di pediatria e di chirurgia pediatrica dell’ospedale dell’Annunziata due presunti casi di malasanità in procinto di finire sul tavolo del direttore generale Achille Gentile. Il primo riguarda un bambino di sei anni operato lo scorso 5 maggio per una fimosi, con circoncisione. Un intervento di routine eseguito in day hospital, con dimissioni nella stessa giornata.

Il pus scambiato per una pomata

Qualche giorno dopo però, durante la visita di controllo post operatoria, spunta attorno alla ferita, ricucita con alcuni punti, un liquido pastoso e giallastro. Secondo il dottore si tratta dei residui di una pomata utilizzata per la medicazione. Ma la madre, affidandosi a quel sesto senso che solo un genitore riesce ad avvertire, chiede un secondo parere alla pediatra di base. E fa bene. Non si trattaca di pomata ma di pus, chiaro segnale di una infezione in corso. E' stata allora avviata una terapia antibiotica, non sufficiente però a risolvere il problema: sarà necessario un secondo intervento per richiudere la lesione. Secondo quanto si è appreso, nelle ultime settimane ci sarebbe stato almeno un altro caso analogo.

Problemi anche per un adolescente

Se possibile ancora più grave un altro episodio con protagonista un giovane adolescente di 15 anni. Giunto al pronto soccorso per una caduta, sarebbe stato rimandato a casa dopo un esame radiografico con esito negativo. Dopo quattro giorni però, il ragazzo è stato costretto a tornare al nosocomio bruzio e, dopo le insistenze della madre, sottoposto ad una ecografia da cui sarebbero emersi dei problemi alla milza tali da richiederne il ricovero. I genitori starebbero valutando l’opportunità di adire le vie legali.