Chiedono di poter usare farmaci specifici per le terapie domiciliari. Secondo i professionisti: «I casi potrebbero essere 10 volte in più rispetto a quelli evidenziati nei dati ufficiali»
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Appello alle istituzioni dei medici di base e degli ospedalieri per poter usare antivirali e idrossiclorochina per i pazienti positivi in isolamento domiciliare prima che le loro condizioni si aggravino e si intasino gli ospedali. «Siamo in ginocchio, non possiamo curare i contagiati a casa perché questi farmaci vengono dispensati sono nelle farmacie ospedaliere e non in quelle territoriali», afferma Fabio Vespa, segretario regionale dei medici di famiglia (Fimmg) dell'Emilia Romagna.
E aggiunge la segretaria regionale della Lombardia Paola Pedrini: «I positivi a casa sono dieci volte di più dei dati ufficiali. Il Dpcm prevede solo la dispensazione ospedaliera degli antivirali, ma i pazienti vanno curati prima che si aggravino e finiscano intubati». L'Anaao, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, chiede subito la requisizione di «strutture dove trasferire le persone in quarantena che a casa non hanno possibilità di un reale isolamento, contagiano le famiglie e finiscono in ospedali senza posti».
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