L'autunno caldo per la sanità in Calabria si consumerà sulla pelle dei duecento precari dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Già venerdì le lettere le prime lettere di licenziamento indirizzate a due ostetriche e sedici operatori sociosanitari erano pronte per essere spedite. Solo una telefonata giunta in extremis dal dipartimento regionale Tutela della Salute ha consentito di congelarle in attesa dell'incontro che si svolgerà questo pomeriggio alla Cittadella con l'obiettivo di trovare una soluzione in grado di bypassare il vincolo di legge che non ammette ulteriori proroghe oltre i 48 mesi. Nelle corsie dell'ospedale è già pre-allarme. A settembre se non si dovesse trovare una via d'uscita, i precari non rinnovati saranno una ventina, tra ottobre e novembre il contingente raggiungerà quota 100 per concludersi a dicembre con l'ultima tranche di circa 50 lavoratori fuori dai reparti ospedalieri. E' forte la preoccupazione tra i vertici aziendali con le mani strette tra un più che probabile collasso dei reparti e l'impossibilità di assumere provvedimenti contra legem. Alla finestra restano, invece, gli idonei delle graduatorie già espletati dall'ospedale in attesa di un'assunzione che sembra ormai un miraggio. «Stiamo aspettando ancora lo scorrimento delle graduatorie che dovrebbe avvenire in maniera prioritaria - conferma Tiziana Cristaldi, idonea della graduatoria del Pugliese -. Abbiamo appreso della vicenda dei precari, nulla contro di loro, siamo purtroppo tutti nello stesso calderone».

 

L'aspettativa è quella di subentrare ai precari nei reparti ospedalieri ma senza nuove autorizzazioni ad assumere da parte della struttura commissariale nessuno muoverà dito. «Non vogliamo far rimanere nessuno a casa - prosegue l'idonea - però la legge e la stessa costituzione sancisce che all'impiego pubblico si accede tramite concorso pubblico. Quindi, è inutile andare avanti con pressioni politiche e sindacali perchè noi non molliamo. Se dovesse essere necessario arriveremo anche alla Procura della Repubblica».

Luana Costa