«La Calabria si adegua a quelle che sono le indicazioni che verranno da Roma», così Ludovico Abenavoli, professore associato di Gastroenterologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e componente dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19, commenta la decisione del Comitato tecnico scientifico secondo cui il vaccino di AstraZeneca è fortemente raccomandato per gli over 60 mentre chi ha meno di sessant'anni e ha già fatto una dose del siero a vettore virale farà la seconda con Pfizer o Moderna.

Sono tanti i nodi da sciogliere in Calabria. Il primo riguarda le 100mila dosi di Pfizer e Moderna che servono per i richiami da somministrare agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca.
«Questo è un grosso problema», ammette Abenavoli che aggiunge: «La struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo si dovrà mettere necessariamente all'opera per riadattare e rimodulare la campagna vaccinale in base alle nuove indicazioni giunte dal comitato tecnico scientifico».

Proprio per riorganizzare la campagna vaccinale il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha convocato per lunedì prossimo l’unità di crisi: «Nel corso dell’incontro faremo il punto della situazione, anche alla luce del clima di grande incertezza che si è determinato dopo la morte della 18enne ligure. Il vertice avrà dunque lo scopo di dare risposte e certezze ai cittadini».

Ai calabresi il componente dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19 rivolge il suo appello: «Dobbiamo calcolare il rapporto costo beneficio perché la situazione pandemica sta mutando. Il 23% della popolazione italiana è completamente vaccinata. Immunizzarsi - conclude -, è l’unica arma contro l’avanzata della pandemia».