Il commissariamento dell’Asp di Catanzaro ha riacceso un dibattito rovente e mai sopito che si consuma sul terreno della Sanità. E tra i primi ad alzare la voce, ci sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle Francesco Sapia, Giuseppe d'Ippolito, Bianca Laura Granato e Paolo Parentela . "È una pagliacciata, un abuso senza precedenti l'attribuzione delle funzioni di direttore generale dell'Asp di Reggio Calabria da parte del commissario Massimo Scura a se stesso».

 

La polemica si sposta poi sull’operato del Governo regionale. "Qui si è superato alla grande anche il noto diritto creativo della Regione Calabria guidata da Oliverio; – scrivono i pentastellati -  Scura sta proteggendo il direttore generale dell'Asp reggina, Giacomino Brancati, che già avrebbe dovuto e potuto rimuovere in quanto protagonista di iniziative manifestamente contrarie all'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale”.

 

Secondo i parlamentari, inoltre, la procedura seguita dal commissario e l’assunzione dei poteri dell’Asp sarebbe aderente alle regole stabilite e sarebbe quindi illegittima. “Il decreto con cui Scura si è in pratica nominato direttore generale dell'Asp reggina, peraltro sottoposta a verifica della commissione d'accesso antimafia – scrivono i parlamentari -  per ora non risulta neppure pubblicato sul sito istituzionale della Regione Calabria, a riprova che si tratta di atto al di fuori dei poteri e delle prerogative commissariali. Pertanto – concludono- Scura va rimosso e sostituito all'istante, in quanto non solo non è intervenuto, benché fosse un suo preciso obbligo, per promuovere la decadenza automatica dei sette direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, ma in questo ultimo decreto ha addirittura scavalcato le prerogative del Governatore e della Giunta regionale, colpevoli, malgrado i nostri continui richiami, di non aver licenziato Brancati per le gravi condizioni di bilancio e lo stato comatoso dell'Asp di Reggio Calabria".

 

"In questo momento - concludono i parlamentari 5stelle - la sanità calabrese è allo sbando totale, perché guidata da un commissario che crede di essere un imperatore e da un governatore assente e dunque complice. Abbiamo già chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Giulia Grillo, per mettere definitivamente ordine in questa giungla selvaggia".