«L’attività dialitica rivolta a pazienti che per motivi di vacanza, familiari o di lavoro vengono ospitati in Centri Dialisi posti al di fuori della Regione di residenza rappresenta una realtà che va consolidandosi sempre di più. A differenza di altre Regioni Italiane a maggior vocazione turistica, la Calabria, che pure vanta un grande patrimonio storico-culturale-ambientale-paesaggistico, non ha predisposto Progetti regionali di dialisi turistica, demandando alle singole Aziende la fornitura del servizio di dialisi turistica». E’ quanto riferisce l’Aned Calabria, rappresentata dal segretario Antonio Montuoro.

 

«Aned, rappresentante dei malati in dialisi, ha stimolato e accompagnato i progetti di Dialisi turistica che, in questi anni, a macchia di leopardo sono stati avviati in diversi centri dialisi delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Questa soluzione organizzativa non capillare è stata limitativa del diritto fondamentale dei pazienti dializzati e delle famiglie di poter viaggiare e raggiungere questa bellissima terra di Calabria. Aned, dunque, stante la situazione attuale del servizio di emodialisi turistica nella nostra regione, chiede ai rappresentanti delle politiche sanitarie di porre in essere le necessarie azioni di miglioramento. In particolare di considerare la Dialisi Turistica un regionale (ma non solo) e come tale meritevole di una progetti specifici a carattere continuativo e non essere soggetti alla periodica interruzione e alla ciclicità della riattivazione.»«La Dialisi turistica – ribadisce Montuoro – rappresenta un’offerta di buona sanità per l’utenza extra-regionale, oltre a rappresentare un'iniziativa piano economico e turistico per le località di villeggiatura di mare e di montagna».