E' una legge che assicura la libertà di scegliere se curarsi o meno, riconoscendo il diritto di fare biotestamento, e quindi indicare quali trattamenti sanitari ricevere e quali no nel caso in cui, un giorno, non si fosse più in grado di esprimere la propria volontà. La legge 219 del 2017 sul fine vita prende forma anche a Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, comune con circa 2000 abitanti sul litorale ionico catanzarese, dove la giunta ha dato il via libera all'istituzione del registro comunale per la raccolta delle disposizioni anticipate di trattamento sanitario.

 

«Un ringraziamento va alla cittadinanza e ad alcune associazioni che ci hanno sollecitato - afferma il primo cittadino Nicola Ramogida - si tratta di una conquista di civiltà. Il cittadino in qualunque momento può rivedere le sue decisioni, non è una scelta legata al culto religioso, è una scelta pienamente laica. La nostra amministrazione sta inseguendo questi traguardi di civiltà per andare incontro alla volontà dei cittadini. E la legge 2019 rientra in questo panorama. Un traguardo al quale siamo arrivati grazie anche all'associazione Luca Coscioni, la sua storia ci ha fatto toccare con mano le grandi difficoltà e le sofferenze dei familiari e della persona stessa che soffre».

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In Calabria sono soltanto 4 i comuni dove è stato istituito il registro, oltre a S. Andrea anche a Reggio Calabria, Botricello e Polistena. Un notevole passo in avanti dunque per il sindaco andreolese: «quello che ha fatto il comune di Sant'Andrea può essere fatto anche in altri comuni».