Ottime notizie arrivano dal congresso americano di cardiologia che si è tenuto a New Orleans la scorsa settimana. Via libera infatti ad un nuovo farmaco che arricchisce l'armamentario terapeutico rappresentando un valido strumento per i pazienti ad alto rischio cardiovascolare, si tratta dell'acido bempedoico. Ad annunciarlo è Ciro Indolfi,  presidente della Federazione Italiana di cardiologia e direttore della cardiologia del policlinico universitario di Catanzaro: «i fattori di rischio si distinguono in modificabili, come il colesterolo, il fumo, la pressione alta, e non modificabili come età, sesso e familiarità. Mentre per i non modificabili possiamo incidere poco, su quelli modificabili come le dislipidemie, possiamo essere molto efficaci e la ricerca farmacologica ci viene incontro con l'introduzione proprio in queste settimane di un nuovo farmaco che si chiama acido bempedoico».

Una nuova arma

Il farmaco è stato approvato dall'Aifa e si attende l'ok da parte della Regione Calabria per la commercializzazione e rimborsabilità. «Sicuramente è destinato a diventare estremamente importante sia per i pazienti che non raggiungono il target, cioè il cui colesterolo non raggiunge il limite inferiore di 55, che è quello che le linee guida ci indicano nei pazienti che hanno avuto un infarto, o anche nei pazienti che sono intolleranti alle statine - spiega il luminare -, L'acido bempedoico ha una particolarità, funziona un po' come le statine, che sono state per molti anni la terapia base per il trattamento delle dislipidemie, ma ha un vantaggio: non provoca gli effetti collaterali dei cosiddetti dolori muscolari che invece le statine in alcuni pazienti possono provocare. Quindi oggi abbiamo moltissimi farmaci: le statine, l'ezetimibe, gli inibitori di bcsk9, l'inclisiran che si somministra due volte l'anno, e a questi si aggiunge una nuova e importante strategia terapeutica. Nei pazienti intolleranti alle statine, l'acido bempedioco riduce gli eventi di infarto, ictus e di morte».