VIDEO | Previste attività laboratoriali ma anche formative e informative per caregiver. La presidente Scigliano: «Una prima risposta alla carenza di servizi sul territorio»
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La pandemia ha portato alla luce problematiche e difficoltà non solo economiche ma anche e soprattutto sociali e psicologiche, ha modificato il nostro modo di vivere, ci ha costretti al distanziamento e all’isolamento e gli anziani ne hanno pagato maggiormente le conseguenze, hanno dovuto vivere una condizione imposta di abbandono da parte delle proprie famiglie e dalla comunità e sono stati privati dei propri spazi di vita, delle abitudini decennali, dei luoghi e dei tempi che caratterizzano la loro quotidianità.
La demenza è un lento declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento. Esistono varie tipologie di demenza una di queste è la malattia di Alzheimer. La demenza di Alzheimer colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500 mila ammalati. È la forma più comune di demenza senile, uno stato che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. La difficoltà è anche per i nuclei familiari che si ritrovano impreparati e spesso soli ad affrontare lo stravolgimento delle loro vite e della quotidianità che comporta l’avere un malato di Alzheimer in famiglia.
I Cafè Alzheimer
Per offrire una risposta concreta a queste problematiche l’Associazione Sabir in partenariato con i comuni dell’ambito territoriale di Crotone (Belvedere di Spinello, Crotone, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato, Scandale) ha ideato il progetto “Cafè Alzheimer” che prevede l’attivazione di laboratori personalizzati per i pazienti affetti da Alzheimer individuati attraverso il coinvolgimento informale di medici di base e delle associazioni locali e l’attivazione di percorsi di supporto per i famigliari e un corso di formazione per caregiver.
Il progetto a Crotone
«L’invenzione dei Cafè Alzheimer si deve ad uno psichiatra olandese, Bere Miesen. Idea che abbiamo fortemente voluto avviare anche sul nostro territorio, per creare un luogo di incontro e condivisione per persone con Alzheimer, disturbo di memoria, demenza, deterioramento cognitivo e per i loro familiari» - afferma la dott.ssa Lucia Giannotti- «l’Alzheimer è una patologia cronica e purtroppo degenerativa, proprio per questo le attività che sono state progettate, mirano al mantenimento delle abilità ancora presenti – aggiunge la coordinatrice del progetto per l’associazione Sabir – ma anche al raggiungimento del miglior livello di funzionalità psicologica e sociale possibile».
Assieme alla presidente Manuelita Scigliano siamo andati anche ad approfondire anche alcuni particolari del progetto “Cafè Alzheimer” che prevede anche attività ludico-ricreative, laboratoriali, ma anche quelle informative e formative per i caregiver, e, soprattutto, uno spazio dedicato alla stimolazione cognitiva. «Il territorio del crotonese risulta carente per quanto riguarda servizi, la proposta del territorio è legata all’inserimento in strutture ma poca attenzione è data all'aspetto relazionale – ci dice la presidente quando le chiediamo se sia un caso che nella brochure venga prima il familiare dell’ammalato – tanto che – ci sottolinea- vi è una mancanza di luoghi in cui il malato e i propri familiari possano recarsi per acquisire conoscenze e strategie utili per gestire la malattia».
Come partecipare
Per partecipare ai laboratori e agli incontri e per avere maggiori informazioni sui “Cafè Alzheimer” è dunque possibile rivolgersi all’Associazione Sabir dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 in Via P. Raimodi 14 a Crotone raggiungibile al telefono allo 0962/376451 o anche inviando una mail a info@associazionesabir.it