Il progetto Ci vediamo al caffè prevede un percorso di ascolto, accoglienza e condivisione dedicato ai pazienti e alle loro famiglie. Dopo Catanzaro e Cicala, i servizi saranno erogati in altri cinque comuni della provincia
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Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer e l’associazione Ra.Gi. onlus di Elena Sodano, che a Catanzaro gestisce il centro diurno Al. Pa. De., Alzheimer, Parkinson e altre demenze, ha deciso di celebrarlo con l’iniziativa “Ci vediamo al caffè”, un progetto che vuole offrire accoglienza, ascolto, condivisione, informazioni perché «la solitudine è la vera emergenza», come ha sottolineato la Sodano, ideatrice della Teci, terapia espressiva corporeo integrata: «Nella cura delle demenze, il coinvolgimento delle famiglie è pressoché totale. Per il caregiver in particolare, ovvero colui che in prima persona si prende cura del proprio caro, assumendo una funzione di accompagnamento e sostegno, sia psichico che materiale, il peso di tale coinvolgimento diviene talvolta insostenibile. Il caregiver, così come la famiglia va ascoltato, sostenuto, consigliato, indirizzato dal punto di vista clinico, cognitivo, funzionale, comportamentale ed infine sociale.
La demenza precoce
«In Calabria – sottolinea Sodano - gli istituti di lungo degenza non hanno corsie preferenziali per le persone con demenze, così come invece dovrebbe essere. A tutto questo si aggiunge un dato allarmante: sono sempre più in aumento infatti le persone giovani, anche dai 45 anni, che sviluppano demenze/Alzheimer precoci. Questo significa che si abbassa anche l'età dei familiari che se ne devono prendere cura, con l'esito di ritrovarsi travolti da un cortocircuito emozionale dal quale è spesso impossibile venirne fuori. Una delle sfide di questo intervento nasce principalmente dalla necessità di cambiare una cultura distorta che è presente nei confronti delle persone con demenze».
Gli Alzheimer caffè
Ma non è tutto, la seconda sfida infatti che si vuole vincere attraverso la creazione dei Caffè Alzheimer riguarda proprio le persone con le demenze che nella prima fase sono consapevoli della loro malattia e di quella che sarà la sua progressione. «Oltre alla perdita di controllo, questa consapevolezza, produce soprattutto un sentimento di insicurezza che sfocia in comportamenti di attaccamento e ricerca di prossimità espresso in modi differenti a seconda della fase o il grado di demenza». Da qui il bisogno di garantire ai malati e allo loro famiglie un luogo sicuro ed informale con gli “Alzheimer caffè” e uno spazio, primo a livello nazionale del genere, che unirà famiglie e persone con demenze in una sola grande anima con la “Piattaforma Auguste”.
I comuni coinvolti
Oltre Catanzaro e Cicala, comuni nei quali la Ra. Gi. Onlus è già presente con i suoi servizi, cinque saranno i comuni coinvolti nell’ambizioso progetto: Botricello, Chiaravalle, Pianopoli, Soverato e Tiriolo, dove saranno avviati sportelli di ascolto, attività di supporto alle persone con demenza, regolazione emotiva dei cargiver, tutto grazie ad una equipe multidisciplinare, medici, esperti e Teci terapeuti. «In ogni comune ci sarà la presenza di operatori che da settembre e per un mese saranno formati – spiega Elena Sodano -: educatori, oss psicologi, sia per i caffè Alzheimer sia per gli sportelli di ascolto. I comuni hanno accettato e hanno messo a disposizione sia la sala per lo sportello e sia quella nella quale si svolgeranno i caffè. Nessun costo per loro. Il progetto per ora avrà la durata di un anno». Tutti i dettagli dell’iniziativa saranno illustrati venerdì 11 settembre alle 11.00 nella sala Giovani idee del Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro.