È stato compiuto un piccolo passo per le cure di Natale Alvaro, il giovane di 22 anni di Reggio Calabria affetto da tetraparesi spastica degenerativa da mutazione genetica. Il padre Antonio si era rivolto alla nostra testata per lanciare un appello affinché il figlio potesse migliorare la qualità della sua vita attraverso l’uso del Fisiotek, un macchinario molto costoso e necessario per il suo benessere fisico-motorio. Un appello accolto subito dal nostro network e che ha visto Claudio Parente, consigliere regionale di Forza Italia, ospite ieri sera di Pubblica piazza, il talk politico del direttore di lacnews24.it Pasquale Motta, dichiararsi disponile a donarlo alla famiglia. Un'altra vittoria sociale per LaC, sempre pronta a difendere i diritti dei più deboli. Si tratta di un grande gesto di solidarietà e una piccola “carezza” per Natale, ragazzo disabile che combatte con questa terribile malattia da quando aveva tre anni.

I ringraziamenti della famiglia Alvaro

Questa notizia ha illuminato di speranza la famiglia Alvaro e a distanza di poche ore è giunta la soddisfazione del signor Antonio che, attraverso un messaggio ha voluto ringraziare la redazione e il direttore Motta per l’impegno profuso. «Caro direttore- ha scritto Antonio Alvaro- volevo ringraziarla vivamente per l'interesse e la sensibilità dimostrata nei confronti di mio figlio Natale e di tutta la mia famiglia; uomini come Lei ormai si possono contare sulle dita di una mano. Se avessimo persone come Lei nelle Istituzioni sono certo che tutto sarebbe più semplice per questi ragazzi, che vivono nel dolore senza lamentarsi».

Le inefficienze dell’Asp reggina rimangono

Questa richiesta di aiuto è nata proprio dalle inefficienze dell’Asp reggina. È da quasi un anno che l’ente di via Diana, senza dare alcuna spiegazione, non eroga l’assegno mensile di seicento euro che il Governo ha già stanziato nel 2015, con i fondi destinati ai disabili gravi. 200 famiglie attendono infatti  che l’Asp sblocchi le somme e permetta loro di assicurare cure migliori ai propri cari. A Natale come agli altri malati reggini ogni giorno che passa viene quindi calpestato il diritto alla salute, ma anche la dignità. «Il problema vero non è la malattia di nostro figlio, ma viverla a Reggio Calabria. È da quasi un anno che aspettiamo di ricevere questi fondi- rimarca il signor Alvaro- e questi fondi servono proprio per far fronte a queste spese extra. Soldi sul nostro conto non ne sono arrivati, così come agli altri malati gravi. Se fossero arrivati non si sarebbe presentata la necessità di chiedere aiuto». Una situazione davvero drammatica quella che sta vivendo la famiglia Alvaro così come le altre famiglie reggine. Più volte l’Aisla, l’associazione italiana che assiste le persone con sclerosi laterale amiotrofica, ha denunciato pubblicamente questa situazione a cui al momento nessuno dell’Asp, neanche la terna commissariale, riesce a dare risposte efficaci e risolutive. «Noi ringraziamo l’Aisla- ci tiene a sottolineare la famiglia Alvaro- per tutto l’aiuto e il supporto che ci ha dato e che ci dà. È grazie a loro se riusciamo anche ad effettuare delle trasferte perché l’Asp o non rimborsa o se rimborsa lo fa dopo anni nonostante mio figlio, come tutti gli altri malati, ne hanno pienamente diritto».

L’appello ai commissari straordinari

Ed ecco che papà Antonio lancia anche un appello alla terna commissariale dell’Asp affinché rispetti i diritti dei disabili reggini. «Chiedo solo che si mettano una mano sul cuore e sulla coscienza- afferma- e di affrontare non solo la parte “tecnica” delle questioni, ma anche la parte umana e far sì che si possano lenire le sofferenze all’interno delle case in cui sono presenti malati allettati e non autosufficienti. Mio figlio è un ragazzo speciale e merita di vivere dignitosamente. Anche se non parla, lui ci indica la strada che dobbiamo percorrere ed è nostro compito- dichiara papà Antonio- creare le condizioni per farlo vivere bene. Per il momento Natale con i suoi 22 anni riesce a far fronte a tutte le difficoltà che ogni giorno si presentano, ma col passare del tempo questa infausta malattia non ci lascia sperare in positivo e quindi per quello che possiamo, dobbiamo cercare di giocare in anticipo, prevenendo qualsiasi tipo di complicanza. Natale non è un “ mobile” che vai una volta al giorno togli la polvere e via; Natale è un ragazzo, è un figlio sfortunato ma nello stesso tempo dobbiamo dimostrargli con la nostra mission, che è fortunato ad averci al suo fianco; per questo lo proteggeremo e lo difenderemo fino all’ultimo atto della nostra vita, qualunque esso sia l'ostacolo da superare».

 

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