«Di sclerosi multipla non si muore, di conseguenza io non combatto per la vita ma combatto per avere una vita come la desidero io». A parlare così è Sania Pagano, giovane vibonese di 26 anni con una grande forza che le permette di affrontare con determinazione la malattia della quale è affetta da quando era appena 18enne.

Dopo una prima fase di smarrimento, quando la sclerosi multipla è entrata prepotentemente nella sua vita, stravolgendo i suoi piani e costringendola ad abbandonare il sogno di diventare ballerina, è prevalsa poi la voglia di reagire che le ha permesso di trovare il suo equilibrio: «Quando si sente parlare di sclerosi multipla, la prima cosa che viene in mente è la sedia a rotelle e quando arriva la diagnosi ti crolla tutto il mondo addosso perché pensi “e adesso come la mettiamo?” Nonostante le varie difficoltà e le ricadute di questi anni, fortunatamente sono riuscita a reagire e a ”tenere botta”. Mi sono laureata in scienze pedagogiche e sto iniziando ad addentrarmi nella carriera lavorativa».

Il sostegno dei medici e la vita associativa 

In questi anni, oltre alla famiglia, Sania ha trovato nell’equipe medica del reparto di neurologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, diretta da Franco Galati, e nei volontari dell’Aism, associazione italiana sclerosi multipla, sezione vibonese, presieduta da Salvatore Lico, una grande squadra su cui contare: «Ho avuto la fortuna di avere la diagnosi all’interno di un reparto d’eccellenza e i miei compagni fidati sono sempre stati i medici, la caposala, gli infermieri. Contemporaneamente ho scoperto che Aism non è un’associazione per le persone con sclerosi multipla ma è un’associazione di persone con sclerosi multipla e non. E anche quelle persone sono diventate per me famiglia».

L'amore oltre la malattia

Sania affronta tutto col sorriso, un sorriso che si illumina quando parla dei suoi prossimi progetti di vita. «A Natale ho vissuto un momento speciale perché il mio fidanzato storico mi ha fatto la grande richiesta e l’anno prossimo convoleremo finalmente a nozze».

Un amore che è sempre stato più forte della malattia: «Avevo paura di diventare un peso per lui o di bloccare i suoi progetti di vita. Quando è arrivata la diagnosi io avevo 18 anni e lui 21. E a quell'età pensi di andare a ballare, di vivere una vita spensierata, non ti aspetti di andare incontro a delle difficoltà. Ma con l'andare del tempo mi sono resa conto che come io ho avuto bisogno di lui, anche lui ha avuto bisogno di me ed è stato lui a voler andare avanti perchè il nostro è un legame forte».

La forza di Sania

Dunque una testimonianza di grande forza quella di Sania che non ha permesso alla malattia di essere un limite o una scusa per non realizzare i suoi sogni: «È capitato anche a me di dovermi privare di diverse cose però sono convinta che per ogni cosa di cui ci si priva se ne possono guadagnare altre due. Quindi, sicuramente mi è stato tolto qualcosa ma ho imparato cose che non avrei mai imparato se non ci fosse stata la sclerosi multipla. Nella sfortuna mi sento fortunata perchè sono consapevole che ci sono persone che vivono la malattia in una condizione molto più pesante della mia. Quindi non ho motivo di lamentarmi ma semplicemente è il caso di rimboccarsi le maniche e di darsi da fare per cercare di fare la differenza».

La giovane Sania, il presidente dell’Aism di Vibo Valentia, Salvatore Lico, il direttore della neurologia dell’ospedale Jazzolino, Franco Galati, e il neurologo Francesco Del Giudice saranno gli ospiti della nuova puntata di LaC Salute che andrà in onda sabato 27 e domenica 28 febbraio alle 15.30 su LaC Tv.