Il primo cittadino chiede un incontro al commissario: «Non si può lasciare un Presidio ospedaliero senza piani di investimento e ammodernamento»
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«Gli ultimi accadimenti relativi al presidio ospedaliero di Soverato stanno gettando delle preoccupanti ombre sul futuro del punto nascite di questa struttura. I sopraluoghi effettuati dalle Commissioni evidenziano carenze di organico e carenze strutturali che evidentemente colgono di sorpresa solo chi non conosce ciò che da anni avviene in Calabria». Così in una nota il sindaco di Soverato Ernesto Alecci a proposito del rischio chiusura del punto nascita dell'ospedale soveratese.
Il sindaco: «Adesso basta»
«Il Presidio ospedaliero di Soverato da lungo tempo si regge in piedi solo grazie agli enormi sacrifici di validissimi professionisti che, nonostante le carenze su menzionate, garantiscono un servizio di qualità dimostrandosi sempre attenti alle esigenze dei cittadini - evidenzia il primo cittadino -. Oggi non si può accettare che il futuro del punto nascite, strategico e prezioso per il vasto comprensorio soveratese e non solo, che accoglie pazienti dalla fascia jonica reggina fino all’entroterra delle Serre, possa essere messo in discussione. Adesso basta! Non si può lasciare in balia di se stesso un Presidio Ospedaliero senza adeguati piani di investimento ed ammodernamento e poi svegliarsi una mattina ed evidenziarne le criticità».
Chiesto un incontro al commissario
Il sindaco Alecci fa inoltre sapere di aver chiesto con urgenza un incontro con il commissario Saverio Cotticelli: «Per la seconda volta in poche settimane ha accettato di vedermi e lo ringrazio per la sua attenzione e disponibilità. Sarò da lui per capire quali azioni mettere in campo al fine di trovare in tempi strettissimi le risorse necessarie a mantenere aperto il Punto Nascite del nostro Ospedale. Mi auguro - conclude - che se ci sarà da condurre una battaglia a difesa del nostro Presidio ospedaliero tutti i parlamentari calabresi, a prescindere dal colore politico, si ritrovino dalla stessa parte».