Un paziente con un grave ictus cerebrale trattato con la tecnica endovascolare fino a quel momento mai eseguita a Catanzaro. Il delicato intervento si è svolto il 17 novembre all’ospedale Pugliese Ciaccio.

Il paziente, giunto al pronto soccorso con un grave deficit motorio alla parte sinistra del corpo e notevole alterazione dello stato di coscienza, dopo il ricovero nella Stroke Unit (all’interno della Struttura di Neurologia), ha eseguito una serie di approfondite indagini neuroradiologiche (TC, angioTC e studio perfusionale) che hanno evidenziato l'occlusione di un’importante arteria del cervello che ne comprometteva il flusso sanguigno.

È stata subito avviata una terapia endovenosa con un particolare farmaco fibrinolitico e, contestualmente, il paziente è stato condotto nella nuova sala angiografica, allestita di recente proprio per consentire il trattamento di tali condizioni patologiche.

Tale trattamento si è avvalso dell’utilizzo di particolari microcateteri che, introdotti attraverso l’arteria femorale, hanno consentito di raggiungere il vaso occluso in sede intracerebrale e, con l’utilizzo di una speciale tecnica definita "tromboaspirazione", di rimuovere il trombo che determinava l'arresto del flusso ematico, con immediata ripresa del circolo nel tessuto cerebrale, fino a quel momento sofferente e destinato ad un danno irreversibile. Grazie al trattamento effettuato, nei giorni successivi il paziente ha recuperato, pressoché completamente, il deficit motorio ed è stato dimesso in condizioni cliniche del tutto normali.

Poter associare la terapia farmacologica endovenosa al trattamento endovascolare rappresenta un elemento fondamentale per il successo terapeutico, essendo, oramai, ampiamente dimostrato dai più importanti trial internazionali come tale associazione porti a un successo terapeutico estremamente elevato, con tassi di ricanalizzazione superiori all'80%, nettamente migliori rispetto alla sola terapia medica prima eseguibile al Pugliese.

Va, inoltre, sottolineato che l’avvio, in sede, dei trattamenti endovascolari, eviterà il trasferimento di pazienti presso l'Azienda ospedaliera di Cosenza, come finora avvenuto, riducendo, in tal modo, drasticamente, l'intervallo di tempo tra esordio della malattia e trattamento, condizione indispensabile per ottenere risultati terapeutici ottimali.

L’intervento è stato eseguito grazie all’azione congiunta dei neuroradiologi dell'Azienda ospedaliera di Cosenza e dei radiologi, neurologi, anestesisti del Pugliese, coadiuvati da esperti tecnici ed infermieri, quale risultato di una proficua ed intensa collaborazione iniziata molti mesi prima in virtù della convenzione stipulata tra i  Commissari delle due Aziende ospedaliere coinvolte.